sabato 29 settembre 2018

Preghiera di Leone XIII a san Michele Arcangelo

La seguente preghiera al santo Arcangelo Michele, che riportiamo nella duplice versione italiana e latina, fu composta dal Sommo Pontefice Leone XIII e inserita nel Rituale della Chiesa Romana come introduzione all'Esorcismo contro Satana e gli Angeli apostatici. 


Princeps gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus. Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.  En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum. Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum. Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant. Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere. Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.

Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo San Michele, difendici nella battaglia e nel combattimento contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre e contro gli spiriti maligni delle zone celesti. Vieni in aiuto degli uomini, da Dio creati per l’immortalità e fatti a sua immagine e somiglianza e riscattati a caro prezzo dalla tirannia del diavolo. Combatti oggi, con l’esercito dei beati Angeli, la battaglia di Dio, come combattesti un tempo contro il caporione della superbia, Lucifero, e i suoi angeli apostati; che non prevalsero, né si trovò più posto per essi in cielo: e il grande drago, il serpente antico che è chiamato diavolo e Satana e seduce il mondo intero, fu precipitato nella terra, e con lui tutti i suoi angeli. Ma questo antico nemico e omicida si è eretto veemente, e trasfigurato in angelo di luce, con tutta la moltitudine degli spiriti maligni, percorre e invade la terra al fine di cancellare il nome di Dio e del Suo Cristo e di ghermire, di perdere e di gettare nella perdizione eterna le anime destinate per la corona dell’eterna gloria. E questo drago malefico, negli uomini depravati nella mente e corrotti nel cuore, trasfonde come un fiume pestifero il veleno della sua nequizia: il suo spirito di menzogna, di empietà e di blasfemia, il suo alito mortifero di lussuria e di ogni vizio e iniquità. E la Chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, da molto astuti nemici è stata riempita di amarezza e abbeverata di fiele; essi hanno messo le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro; e lì dove fu istituita la Sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della Verità, hanno posto il trono della loro abominazione ed empietà, così che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso. O invincibile condottiero, appalesati dunque al popolo di Dio, contro gli irrompenti spiriti di nequizia, e dai la vittoria. Tu, venerato custode e patrono della santa Chiesa, tu glorioso difensore contro le empie potestà terrene e infernali, a te il Signore ha affidato le anime dei redenti destinate alla suprema felicità. Prega, dunque, il Dio della Pace perché tenga schiacciato Satana sotto i nostri piedi e non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa. Presenta al cospetto dell’Altissimo le nostre preghiere, perché discendano tosto su di noi le misericordie del Signore, e tu possa arrestare il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e incatenato possa ricacciarlo negli abissi, così che non possa più sedurre le anime.

martedì 25 settembre 2018

Santa María de Cervelló

La nobile María de Cervelló (o Cervellon,  Cervellione in italiano) nacque a Barcellona il 1° dicembre 1230. È attratta dalla magnifica opera di carità dell’Ospedale di sant’Eulalia dove i Padri della Mercede accudivano amorosamente i poveri, gli infermi e coloro che erano stati riscattati dalla schiavitù moresca. Inizialmente assieme alla madre si unisce ad un gruppo di donne che sovvenzionano l’Ordine, poi alla morte della madre, devolve ad esso tutto il patrimonio e richiede di essere ammessa lei stessa alla milizia mercedaria. Ricevette  l’abito dalle mani del beato Bernardo de Corbera il 25 maggio 1265: fu la prima delle vergini del Terz’Ordine di santa Maria della Mercede, la fondatrice. Compito di queste vergini fu quello di pregare per l’opera redentrice e quello di assistere i riscattati al loro ritorno in patria. Ma l’opera di Maria non si limita a Barcellona: non di rado la sua assistenza orante scampò miracolosamente dal naufrago le navi dei suoi confratelli. Così si guadagnò il nome di Maria del del Socors (del Soccorso). Ricca di meriti, migrò allo Sposo Celeste il 19 settembre 1290. Innocenzo XII l’iscrisse fra i Santi nel 1692. Il suo corpo incorrotto si venera a Barcellona presso la Basilica della Mercede.


INTROITUS
Ps 44:8.- Dilexísti iustítiam, et odísti iniquitátem: proptérea unxit te Deus, Deus tuus, óleo lætítiae præ consórtibus tuis.  ~~  Ps 44:2.- Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi.  ~~   Glória   ~~   Dilexísti iustítiam, et odísti iniquitátem: proptérea unxit te Deus, Deus tuus, óleo lætítiae præ consórtibus tuis.

Ps 44,8.- Hai amato la giustizia ed hai detestato l’empietà: perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi pari.  ~~   Ps 44:2.- Il mio cuore ha gettato una buona parola:  io recito le opere mie al re.  ~~   Gloria   ~~   Hai amato la giustizia ed hai detestato l’empietà: perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi pari.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Deus, qui nos conspicis in tot periculis constitutos pro nostra fragilitate non posse subsistere: concede propitius, ut, intercedente beata Maria famula tua, de praesentis vitae fluctibus educti, ad aeternae salutis portum pervenire valeamus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Dio, tu sai che nella nostra fragilità non possiamo sussistere alla quantità di pericolo che ci circondano: concedici, propizio, che per l’intercessione della beata tua serva Maria, strappati dai flutti della vita presente, possiamo giungere al porto della salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corínthios.
2 Cor 10:17-18; 11:1-2
Fratres: Qui gloriátur, in Dómino gloriétur. Non enim, qui seípsum comméndat, ille probátus est; sed quem Deus comméndat. Utinam sustinerétis módicum quid insipiéntiæ meæ, sed et supportáte me: aemulor enim vos Dei æmulatióne. Despóndi enim vos uni viro vírginem castam exhibére Christo.

Fratelli: chi si vanta, si vanti nel Signore; perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda. Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo.

GRADUALE
Ps 44:5
Spécie tua et pulchritúdine tua inténde, próspere procéde et regna.
V. Propter veritátem et mansuetúdinem et iustítiam: et dedúcet te mirabíliter déxtera tua.

Col tuo splendore e con la tua bellezza, vieni, avanza lietamente e regna.
V. Per la verità, la mansuetudine e la giustizia, la tua destra ti guiderà mirabilmente.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia.
Ps 44:15-16
Adducántur Regi Vírgines post eam: próximæ eius afferéntur tibi in lætítia. Allelúia.

Alleluia, alleluia.
Altre vergini dopo di lei saranno presentate al re,  le sue compagne saranno a te condotte con letizia Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 25:1-13
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Simile erit regnum coelórum decem virgínibus: quæ, accipiéntes lámpades suas, exiérunt óbviam sponso et sponsæ. Quinque autem ex eis erant fátuæ, et quinque prudéntes: sed quinque fátuæ, accéptis lampádibus, non sumpsérunt óleum secum: prudéntes vero accepérunt óleum in vasis suis cum lampádibus. Horam autem faciénte sponso, dormitavérunt omnes et dormiérunt. Média autem nocte clamor factus est: Ecce, sponsus venit, exíte óbviam ei. Tunc surrexérunt omnes vírgines illæ, et ornavérunt lámpades suas. Fátuæ autem sapiéntibus dixérunt: Date nobis de óleo vestro: quia lámpades nostræ exstinguúntur. Respondérunt prudéntes, dicéntes: Ne forte non suffíciat nobis et vobis, ite pótius ad vendéntes, et émite vobis. Dum autem irent émere, venit sponsus: et quæ parátæ erant, intravérunt cum eo ad núptias, et clausa est iánua. Novíssime vero véniunt et réliquæ vírgines, dicéntes: Dómine, Dómine, aperi nobis. At ille respóndens, ait: Amen, dico vobis, néscio vos. Vigiláte ítaque, quia nescítis diem neque horam.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo e alla sposa. Ma cinque di esse erano stolte e cinque prudenti. Le cinque stolte, nel prendere le lampade, non presero l'olio con sé; le prudenti, invece, insieme con le lampade presero anche l'olio, nei loro vasi. Tardando a venire lo sposo, si assopirono tutte e si addormentarono. Ma a mezzanotte si udì un clamore: “Ecco viene lo sposo: uscitegli incontro”. Allora tutte le vergini si alzarono e prepararono le loro lampade. E dissero le stolte alle prudenti: “Dateci un po' del vostro olio, poiché le nostre lampade stanno per spegnersi”. Risposero le prudenti dicendo: “Non basterebbe né a noi, né a voi: andate piuttosto dai rivenditori e compratevene”. Mentre esse andavano, giunse lo Sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale, e la porta fu chiusa. All'ultimo momento, vi conosco”. Vigilate, dunque, poiché non sapete né il giorno né l'ora».

OFFERTORIUM
Ps 44:10
Fíliæ regum in honóre tuo, ástitit regína a dextris tuis in vestítu deauráto, circúmdata varietate.

Figlie di re ti rendono onore. Alla tua destra sta la regina in veste d'oro con varietà di ornamenti.

SECRETA
Accépta tibi sit, Dómine, sacrátæ plebis oblátio pro tuórum honóre Sanctórum: quorum se méritis de tribulatióne percepísse cognóscit auxílium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti sia gradita, o Signore, l’oblazione del popolo santo in onore dei tuoi Santi, pei meriti dei quali esso sa di ottenere aiuto nella tribolazione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Matt 25:4; 25:6
Quinque prudéntes vírgines accepérunt óleum in vasis suis cum lampádibus: média autem nocte clamor factus est: Ecce, sponsus venit: exite óbviam Christo Dómino.

Le cinque vergini prudenti, assieme alle lampade, presero seco pure l’olio nei propri vasi; a mezzanotte si udì un clamore: “Ecco, viene lo Sposo: uscite incontro a Cristo Signore”

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Satiásti, Dómine, famíliam tuam munéribus sacris: eius, quaesumus, semper interventióne nos réfove, cuius sollémnia celebrámus. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Hai saziato, o Signore, la tua famiglia con sacri doni: ti preghiamo di rinforzarci per l’intervento di colei di cui celebriamo la solennità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

lunedì 24 settembre 2018

Beata Vergine Maria della Mercede


Quando la più vasta e più bella parte della Spagna era oppressa dal barbaro giogo dei Saraceni, e innumerevoli fedeli sotto sì inumana e infelice schiavitù, correvano grandissimo pericolo di rinnegare la fede cristiana, a danno dell'eterna loro salute, la beatissima Regina del cielo volendo benevolmente rimediare ai mali sì grandi e numerosi, manifestò la sua estrema carità per liberarli. Difatti, mentre san Pietro Nolasco, andava continuamente ruminando nelle sue sante meditazioni in qual maniera poter venire in aiuto delle suddette calamità di tanti Cristiani, gli apparve con volto ilare la stessa beatissima Vergine, dicendogli come sarebbe accettissimo a lei e al suo Figlio unigenito, se si fondasse in suo onore un ordine religioso avente per scopo di liberare gli schiavi dalla tirannide dei Turchi. Incoraggiato da questa celeste visione, l'uomo di Dio, tutto arse per questa impresa. La medesima notte, la santissima Vergine apparve, anche san Raimondo di Penafort, confessore del Nolasco, e a Giacomo II d'Aragona, esortandoli a collaborare alla fondazione dell'Ordine. I tre, dopo aver conferito fra loro, trovatisi d'accordo intrapresero la fondazione d'un Ordine in onore della Vergine Madre, sotto nome di santa Maria della Mercede e della redenzione degli schiavi. Pertanto il 10 d'Agosto dell'anno del Signore 1218, il re Giacomo decretò la fondazione di quest'istituto già concepito da quei santi uomini, obbligandone i soci con un quarto voto, di rimanere come ostaggi in potere dei pagani, se fosse stato necessario per la liberazione dei Cristiani. Il re concesse loro di portare sul petto le sue proprie armi, e s'interessò di far approvare da Gregorio IX questo istituto e i voti religiosi ispirati da sì sublime carità verso il prossimo. Ma lo stesso Dio, mercé la Vergine Madre, fece crescere talmente questa istituzione, che con molta rapidità e successo si sparse su tutta la faccia della terra, e fiorì di santi uomini insigni per carità e pietà, i quali si dedicavano a raccogliere elemosine dai Cristiani per riscattare i loro fratelli, e dare spesso se stessi come pegno per liberarne un gran numero. Al fine poi di rendere a Dio e alla Vergine Madre le dovute grazie per sì benefica istituzione, la Sede apostolica dopo aver accordato allo stesso ordine innumerevoli privilegi, concedesse di celebrare questa festa particolare e di recitarne l'Ufficio.


PROPRIUM MISSAE IN DESCENSIONE B.M.V. DE MERCEDE

A S.R.C. concessa Dioecesi Barcinonesi die 28 nov. 1861




INTROITUS
Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre beátæ Maríæ Vírginis: de cujus Descensione gaudent Angeli et colláudant Fílium Dei.  ~~  Ps 44:2.Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi.  ~~  Glória  ~~  Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre beátæ Maríæ Vírginis: de cujus Descensione gaudent Angeli et colláudant Fílium Dei

Rallegriamoci tutti nel Signore celebrando questo giorno di festa in onore della Discesa della beata Vergine Maria! Della sua festa gioiscono gli angeli, e insieme lodano il Figlio di Dio.  ~~  Ps 44:2.- Vibra nel mio cuore un ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema.  ~~  Gloria  ~~  Rallegriamoci tutti nel Signore celebrando questo giorno di festa in onore della Discesa della beata Vergine Maria! Della sua festa gioiscono gli angeli, e insieme lodano il Figlio di Dio.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Deus, qui per gloriosíssimam Fílii tui Matrem, ad liberandos Christi fidéles a potestáte paganórum, nova Ecclésiam tuam prole amplificáre dignátus es: præsta, quaesumus; ut, quam pie venerámur tanti óperis institutrícem, ejus páriter méritis et intercessióne, a peccátis ómnibus et captivitáte daemonis liberémur. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che per liberare i fedeli di Cristo dalla schiavitù dei pagani, ti sei degnato di arricchire la Chiesa di una nuova famiglia per mezzo della gloriosissima Madre del tuo Figlio:onde come devotamente la veneriamo Istitutrice di così grande opera, così, per i suoi meriti e per la sua intercessione, concedici di essere liberati da tutti i peccati e dalla schiavitù del demonio. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Lectio libri Sapientiæ
Cant 2, 1-6 et 10-14
Ego flos campi, et lilium convallium. Sicut lilium inter spinas, sic amica mea inter filias. Sicut malus inter ligna silvarum, sic dilectus meus inter filios. Sub umbra illius quem desideraveram sedi, et fructus ejus dulcis gutturi meo. Introduxit me in cellam vinariam; ordinavit in me caritatem. Fulcite me floribus, stipate me malis, quia amore langueo. Læva ejus sub capite meo, et dextera illius amplexabitur me. En dilectus meus loquitur mihi. Surge, propera, amica mea, columba mea, formosa mea, et veni: jam enim hiems transiit; imber abiit, et recessit. Flores apparuerunt in terra nostra; tempus putationis advenit: vox turturis audita est in terra nostra; ficus protulit grossos suos;vineæ florentes dederunt odorem suum. Surge, amica mea, speciosa mea, et veni: columba mea, in foraminibus petræ, in caverna maceriæ, ostende mihi faciem tuam, sonet vox tua in auribus meis: vox enim tua dulcis, et facies tua decora.

Io sono il fiore del campo ed il giglio delle convalli. Come un giglio fra le spine, così la mia amata tra le fanciulle. Come un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra i giovani. Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato. Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore. Sostenetemi con fiori, rinfrancatemi con pomi,perché io languo per amore. La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. Ora parla il mio diletto e mi dice: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo della potatura è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro».

GRADUALE
Cant 2, 4-5
Introduxit me in cellam vinariam; ordinavit in me caritatem.
V. Fulcite me floribus, stipate me malis, quia amore langueo.

Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore.
V. Sostenetemi con fiori, rinfrancatemi con pomi, perché io languo per amore.

ALLELUIA
Alleluja, alleluja.
Tu Regis alti janua, et aula lucis fulgida: vitam datam per Virginem, gentes redemptæ, plaudite.

Alleluja, alleluja.
Tu sei la porta del gran Re e la fulgida dimora della luce: applaudite, o genti redente, poiché per mezzo della Vergine ci è stata data la vita.
  
SEQUENTIA
Plaudat agmen captivorum,
turba psallat Christianorum,
laetum sumat et decorum
in hac die canticum.

Simul omnes exsultemus,
atque grati celebremus,
lucem tantam, qua gaudemus,
vincla fracta cernere.

Fulget jam dies benigna,
qua caelitum plausu digna,
suae celebrando signa
caritatis exhibet.

Ecce fidem, ecce vitam,
astu, plagis impetitam,
fere tot malis contritam,
firma Virgo Genitrix.

Ejulatus et lamenta
fidae plebis, et tormenta
videns illa, non fuit lenta
dexteram porrigere.

Ut discrimina solvantur,
quibus mersi contristantur,
atque in patriam reducantur
fide cursus integri.

Dum Nolascus cogitaret,
ut opressos liberaret,
et assiduis vacaret
meditationibus:

Clemens se fronte serena,
ut misellos de catena
ipse levet Saracena,
illi dat conspicere.

Sibi gratum nimis fore,
Nato quoque promit ore,
sacrum si pro sui honore
ipse condat Ordinem.

Cui praesertim sit curare,
ferro vinctos explicare,
sospitesque revocare
a fera tyrannide.

Hoc insigne amoris rari
opus jubet asservari;
et ut possit propagari,
palam docet alios.

Coepit Petrus obsequendo,
cum sodalibus, vovendo,
si necesse sit, manendo
in pignus, redimere.

Dulcis Institutrix nostra,
Matrem nobis te esse monstra,
et captivos refove.

Ignem augem, fac praeclaram,
atque Nato redde caram,
quam fundasti sobolem.

Da quod tibi grati simus:
et ut tartara possimus
evitare, cum abimus,
vultum tuum exhibe.
Amen. Alleluja.
Esulti la schiera dei prigionieri,
erompa in salmi i Cristiani,
intonino in questo giorno
un lieto e degno cantico.

Tutti insieme esultiamo,
e con gratitudine celebriamo
cotanto splendore che ci fa gioire
nel vedere rotte le catene.

Risplende il giorno benigno,
in cui l’Acclamata dai cieli
mostra i gloriosi segni
della sua carità.

Ecco la fede, ecco la vita,
assalite dalle astuzie e dalle piaghe,
dai mali quasi distrutte,
la Vergine Madre rafforza.

Vedendo i pianti e i lamenti
e i tormenti del popolo fedele,
ella non tardò
a porgere la sua destra.

Affinchè fossero liberati dai pericoli,
immersi nei quali erano contrasti,
e fossero ricondotti in patia
integri nella fede.

Mentre il Nolasco pensava
a come liberare gli oppressi
e assiduamente vagava
nelle meditazioni.

Clemente e col volto ilare,
gli fa comprendere che
egli trarrà in salvo i poverelli
dalle catene dei Saraceni.

Anche da parte del Figlio,
gli rivela che sarebbe gradito
che in suo onore
fondi un Sacro Ordine.

Che particolarmente curi,
liberi dai ceppi i prigionieri
e li tragga in salvo
dalla crudele tirranide.

Comanda di preservare quest’insegne
opera di singolare amore
e per essere propagata
la rivela ad altri.

Pietro, obbedendo, inizia a redimere,
facendo voto coi compagni
di dare, se necessario,
se stessi in pegno.

Dolce nostra Istituitrice,
mostrati a noi come Madre
e conforta i prigionieri.

Infamma e glorifica
e rendi gradita al tuo Figlio
la famiglia che fondasti.

Concedici di piacerti:
e perché possiamo
evitare l’inferno,
mostraci il tuo volto.
Amen. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia  sancti Evangélii secúndum Joánnem.
Joann 19:25-27.
In illo témpore: Stabant juxta Crucem Jesu Mater ejus, et soror Matris ejus, María Cléophæ, et María Magdaléne. Cum vidísset ergo Jesus Matrem, et discípulum stantem, quem diligébat, dicit Matri suæ: Múlier, ecce fílius tuus. Deinde dicit discípulo: Ecce Mater tua. Et ex illa hora accépit eam discípulus in sua.

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa, e Maria Maddalena. Gesù, dunque, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre». E da quell'ora il discepolo la prese con sé.


Credo


OFFERTORIUM
Judith 13,31
Benedicta tu a Deo tuo in omni tabernaculo Jacob, quoniam in omni gente quæ audierit nomen tuum, magnificabitur super te Deus Israël.

Benedetta sei tu dal tuo Dio in ogni tenda di Giacobbe, poiché in ogni popolo che avrà udito il tuo nome, verrà magnificato in te il Dio d’Israele.

SECRETA
Tua, Domine, munera recolentes, hostias tibi laudis offerimus: suppliciter deprecantes; ut qui dignatus es per Unigeniti tui Matrem fideles a barbarorum eripere servitute, propitius nos quoquee a dæmonis laqueis et captivitate præstes immunes. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ricordando i tuoi doni, ti offriamo, Signore, il sacrificio di lode e ti supplichiamo: Tu che per mezzo della Madre del tuo Unigenito ti sei degnato di liberare i tuoi fedeli dalla schiavitù dei barbari, concedici, propizio, di essere immuni dalle catene e dalla schiavitù del demonio. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE BEATA MARIA VIRGINE
Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Et te in Descensione beátæ Maríæ semper Vírginis collaudáre, benedícere et prædicáre. Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritus obumbratióne concépit: et, virginitátis glória permanénte, lumen ætérnum mundo effúdit, Jesum Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Te, nella Discesa della Beata sempre Vergine Maria, lodiamo, benediciamo ed esaltiamo. La quale concepì il tuo Unigenito per opera dello Spirito Santo e, conservando la gloria della verginità, generò al mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Cant 8,7
Aquæ multæ non potuerunt extinguere caritatem, nec flumina obruent illam. Si dederit homo omnem substantiam domus suæ pro dilectione, quasi nihil despiciet eam. Alleluja

Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio. Alleluia

POSTCOMMUNIO
Oremus
Redemptionis nostræ, Domine, sacramentis perceptis, beatissimæ Genitricis tuæ intercessione nos refove: ut cujus ope corporis vincula exuimus, ab animæ quoque nexibus, ipsa de obsecrante, solvamur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Ricevuti i sacramenti della nostra Redenzione,  rafforzaci, o Signore, mercè l’intercessione della tua beatissima Madre: per la sua preghiera, siamo liberati dalle catene del corpo, come da quelle che ci costringono l’anima: Tu che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

Vigilia della solenne Commemorazione della B.V.M. del Monte Carmelo

  INTROITUS Ger 2, 7.- Induxi vos in terram Carmeli, ut comederitis fructum eius, et optima illius. ~~ Ps  132, 1.- Ecce quam bonum, et iucu...