lunedì 30 dicembre 2019

Ottava di Santo Stefano


Dal Mattutino del 26 dicembre: «Stefano adunque, per meritare di ricevere la corona che il suo nome significa, aveva per armi la carità, e con essa vinceva dappertutto. Per l’amore verso Dio non cedé al furore dei Giudei: per l’amore verso il prossimo intercedé per quelli che lo lapidavano. Per amore riprendeva gli erranti, perché si correggessero: per amore pregava per quelli che lo lapidavano, perché non fossero puniti. Armato della forza dell’amore vinse Saulo che inferociva crudelmente; e meritò d’avere compagno in cielo colui che aveva avuto persecutore sulla terra» (San Fulgenzio, Sermone III su Santo Stefano)

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INTROITUS
Ps 118:23; 118:86; 118:23.- Sedérunt príncipes, et advérsum me loquebántur: et iníqui persecúti sunt me: ádiuva me, Dómine, Deus meus, quia servus tuus exercebátur in tuis iustificatiónibus.   ~~   Ps 118:1.- Beati immaculáti in via, qui ámbulant in lege Dómini   ~~   Glória   ~~   Sedérunt príncipes, et advérsum me loquebántur: et iníqui persecúti sunt me: ádiuva me, Dómine, Deus meus, quia servus tuus exercebátur in tuis iustificatiónibus.

Ps 118:23; 118:86; 118:23.- Si assisero i grandi per parlare contro di me: e gli empi mi perseguitarono. Aiutami, o Signore, Dio mio, perché il tuo servo medita sui tuoi precetti.   ~~   Ps 118:1.- Beati gli uomini di condotta integra; che procedono secondo la legge del Signore.   ~~   Gloria  ~~   Si assisero i grandi per parlare contro di me: e gli empi mi perseguitarono. Aiutami, o Signore, Dio mio, perché il tuo servo medita sui tuoi precetti.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Omnípotens sempitérne Deus, qui primítias Mártyrum in beáti Levítæ Stéphani sánguine dedicásti: tríbue, quǽsumus; ut pro nobis intercéssor exsístat, qui pro suis étiam persecutóribus exorávit Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, che inaugurasti le primizie dei Martiri nel sangue del beato Diacono Stefano: concedici, che si faccia nostro intercessore chi perfino per i suoi persecutori supplicò nostro Signore Gesù Cristo tuo Figliuolo: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Lectio Actuum Apostolorum.
Act 6:8-10; 7:54-59
In diebus illis: Stéphanus plenus grátia et fortitúdine, faciébat prodígia et signa magna in pópulo. Surrexérunt autem quidam de synagóga, quæ appellátur Libertinórum, et Cyrenénsium, et Alexandrinórum, et eórum, qui erant a Cilícia et Asia, disputántes cum Stéphano: et non póterant resístere sapiéntiæ et Spirítui, qui loquebátur. Audiéntes autem hæc, dissecabántur córdibus suis, et stridébant déntibus in eum. Cum autem esset Stéphanus plenus Spíritu Sancto, inténdens in coelum, vidit glóriam Dei, et Iesum stantem a dextris Dei. Et ait: Ecce, vídeo coelos apértos, et Fílium hóminis stantem a dextris Dei. Exclamántes autem voce magna continuérunt aures suas, et ímpetum fecerunt unanímiter in eum. Et eiiciéntes eum extra civitatem, lapidábant: et testes deposuérunt vestiménta sua secus pedes adolescéntis, qui vocabátur Saulus. Et lapidábant Stéphanum invocántem et dicéntem: Dómine Iesu, súscipe spíritum meum. Pósitis autem génibus, clamávit voce magna, dicens: Dómine, ne státuas illis hoc peccátum. Et cum hoc dixísset, obdormívit in Dómino.

In quel tempo, Stefano, pieno di grazia e fortezza, faceva prodigi e gran segni tra il popolo. Ma alcuni della Sinagoga detta dei Liberti, Cirenei, e Alessandrini, insieme con altri della Cilicia e dell’Asia, si levarono a disputare con Stefano; e non potevano resistere alla Sapienza e allo Spirito che parlava. Udendo tali cose, fremevano nei loro cuori e digrignavano i denti contro di lui. Ma egli, pieno di Spirito Santo, mirando fisso il cielo, vide la gloria di Dio, e Gesù stare alla destra di Dio. E disse: Ecco che io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell’Uomo stare alla destra di Dio. Ma quelli, gettando grandi grida, si turavano gli orecchi e tutti insieme gli corsero addosso e, trascinatolo fuori città, lo lapidarono; e i testimoni gettarono i loro mantelli ai piedi di un giovanetto chiamato Saulo. E lapidavano Stefano che pregava dicendo: Signore Gesù, ricevi il mio spirito. Poi, caduto in ginocchio, gridò a gran voce: Signore, non imputar loro questo peccato. Ciò detto, si addormentò nel Signore.

GRADUALE
Ps 118:23; 118:86
Sedérunt príncipes, et advérsum me loquebántur: et iníqui persecúti sunt me
Ps 6:5
Adiuva me, Dómine, Deus meus: salvum me fac propter misericórdiam tuam.

Si assisero i grandi per parlare contro di me: e gli empi mi perseguitarono.
V. Aiutami, Signore Dio mio: salvami per la tua misericordia.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia,
Act 7:55.
Vídeo coelos apértos, et Iesum stantem a dextris virtútis Dei. Allelúia.

Alleluia, alleluia,
Vedo i cieli aperti e Gesù stare alla destra della potenza di Dio. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia    sancti Evangélii secundum Matthaeum.
Matt 23:34-39
In illo témpore: Dicébat Iesus scribis et pharisaeis: Ecce, ego mitto ad vos prophétas, et sapiéntes, et scribas, et ex illis occidétis et crucifigétis, et ex eis flagellábitis in synagógis vestris, et persequémini de civitáte in civitátem: ut véniat super vos omnis sanguis iustus, qui effúsus est super terram, a sánguine Abel iusti usque ad sánguinem Zacharíæ, filii Barachíæ, quem occidístis inter templum et altáre. Amen, dico vobis, vénient hæc ómnia super generatiónem istam. Ierúsalem, Ierúsalem, quæ occídis prophétas, et lápidas eos, qui ad te missi sunt, quóies vólui congregáre fílios tuos, quemádmodum gallína cóngregat pullos suos sub alas, et noluísti? Ecce, relinquétur vobis domus vestra desérta. Dico enim vobis, non me vidébitis ámodo, donec dicátis: Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.

In quel tempo: Gesù diceva agli Scribi e ai Farisei: ecco che io vi mando Profeti e savi e scribi, e di questi ne ucciderete, ne crocifiggerete e ne flagellerete nelle vostre sinagoghe, e li perseguiterete di città in città, in modo che ricada su voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste tra il tempio e l’altare. In verità vi dico: tutto ciò ricadrà su questa generazione. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto radunar i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto! Ecco, vi sarà lasciata deserta la vostra casa. Dico infatti che non mi vedrete più, finché non diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.


Credo


OFFERTORIUM
Act 6:5; 7:59
Elegérunt Apóstoli Stéphanum Levítam, plenum fide et Spíritu Sancto: quem lapidavérunt Iudaei orántem, et dicéntem: Dómine Iesu, áccipe spíritum meum, allelúia.

Gli apostoli elessero Stefano Levita, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, che poi gli Ebrei lapidarono, mentre pregava e diceva: Signore Gesù, ricevi il mio spirito. Alleluia.

SECRETA
Súscipe, Dómine, múnera pro tuórum commemoratióne Sanctórum: ut, sicut illos pássio gloriósos effécit; ita nos devótio reddat innócuos. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ricevi, Signore, i doni offerti in memoria dei tuoi Santi, affinché, come il martirio rese essi gloriosi, così la pietà renda noi innocenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

PRÆFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostræ óculis lux tuæ claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all’amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine

COMMUNIO
Act 7:55; 7:58; 7:59
Vídeo coelos apértos, et Iesum stantem a dextris virtútis Dei: Dómine Iesu, accipe spíritum meum, et ne státuas illis hoc peccátum.

Vedo i cieli aperti e Gesù stare alla destra di Dio onnipotente. Signore Gesù, accogli il mio spirito, e non imputare loro questo peccato.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Auxiliéntur nobis, Dómine, sumpta mystéria: et, intercedénte beáto Stéphano Mártyre tuo, sempitérna protectióne confírment. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ci siano d’aiuto, Signore, i misteri ai quali abbiamo partecipato, e per intercessione del beato Stefano Martire tuo, ci procurino una sempiterna protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.



martedì 17 dicembre 2019

San Lazzaro


Lazzaro, l'amico del Signore, colui per la cui morte l'Uomo-Dio versò pianto di dolore e la cui morte fu provvidenziale alla manifestazione della divinità del Cristo capace di resuscitare un morto da quattro giorni,  secondo i Latini era "fratello delle sante Maria Maddalena e Marta" (Martirologio Romano). Una tradizione francese, accolta in parte anche dal già citato Martirologio, lo vuole protovescovo di Marsiglia e martire.  Una tradizione orientale invece, più antica di quella riguardante una predicazione gallica del Santo, lo vuole Vescovo di Cizio (oggi Larnacca) in Cipro. Da qui le reliquie furono prima traslate a Costantinopoli, poi in Francia dopo la quarta Crociata nel 1204. Nel 1972 sotto l'altare della chiesa di Larnaca fu rinvenuta un'arca di marmo contenente resti umani, che si ritengono quelli di Lazzaro. Secondo quest'ipotesi, il trasferimento delle reliquie a Costantinopoli fu soltanto parziale.
Di seguito la messa tratta dal Proprium Missae del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini.

Giotto di Bondone - No. 25 Scenes from the Life of Christ - 9. Raising of Lazarus - WGA09204.jpg

INTROITUS
Is 43.- Noli timere, quia redemi te, et vocavi te nomine tuo; meus es tu, cum ambulaveris in igne, non combureris, et flamma non ardebit in te, quia ego Dominus Deus tuus, Sanctus Israël, Salvator tuus.  ~~  Ps 17, 2-3  ~~ 
Diligam te, Domine, fortitudo mea: Dominus firmamentum meum, et refugium meum, et liberator meus.  ~~  Gloria  ~~  Noli timere, quia redemi te, et vocavi te nomine tuo; meus es tu, cum ambulaveris in igne, non combureris, et flamma non ardebit in te, quia ego Dominus Deus tuus, Sanctus Israël, Salvator tuus.

Is 43.- Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; poiché io sono il Signore tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo Salvatore.  ~~  Ps 17, 2-3  ~~  Ti amerò, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mio rifugio, mio liberatore.  ~~  Ps 17, 2-3  ~~  Gloria  ~~  Ps 17, 2-3  ~~  Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare; poiché io sono il Signore tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo Salvatore.

ORATIO
Oremus
Deus, qui per Unigenitum tuum beatum Lazarum quatriduanum mortuum suscitasti a monumento; erige nos de tumulis peccatorum ut mereamur adipisci consortium electorum tuorum. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum Filium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Preghiamo
O Dio, che per mezzo del tuo Unigenito hai risuscitato dalla tomba il beato Lazzaro, morto da quattro giorni: rialzaci dai tumuli dei nostri peccato onde meritiamo di raggiungere la società dei tuoi eletti. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo tuo Figliuolo, che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

Commemoratio Feriæ

LECTIO
Lectio libri Sapientiæ
Eccli 51, 1-12
Confitebor tibi, Domine rex, et collaudabo te Deum salvatorem meum. Confitebor nomini tuo, quoniam adjutor et protector factus es mihi,
et liberasti corpus meum a perditione: a laqueo linguæ iniquæ, et a labiis operantium mendacium: et in conspectu astantium factus es mihi adjutor. Et liberasti me, secundum multitudinem misericordiæ nominis tui, a rugientibus præparatis ad escam: de manibus quærentium animam meam, et de portis tribulationum quæ circumdederunt me; a pressura flammæ quæ circumdedit me, et in medio ignis non sum æstuatus ;
de altitudine ventris inferni, et a lingua coinquinata, et a verbo mendacii, a rege iniquo, et a lingua injusta. Laudabit usque ad mortem anima mea Dominum, et vita mea appropinquans erat in inferno deorsum. Circumdederunt me undique, et non erat qui adjuvaret: respiciens eram ad adjutorium hominum, et non erat. Memoratus sum misericordiæ tuæ Domine, et operationis tuæ, quæ a sæculo sunt: quoniam eruis sustinentes te, Domine, et liberas eos de manibus gentium.

Ti loderò, o Signore mio Re, e a te darò gloria, o Dio mio Salvatore. Grazie renderò al nome tuo, perché tu sei stato mio aiuto e mio protettore. Ed hai liberato il mio corpo dalla perdizione, dal laccio della lingua perversa, delle labbra di quelli che ordivano menzogne e in faccia ai miei avversari mi hai dato soccorso. E nella tua grande misericordia, onde tu prendi il Nome, mi hai liberato dai leoni che ruggivano pronti a divorarmi. Dalle mani di quelli che cercavano l’anima mia e dal cadere nelle tribolazioni onde io fui circondato. Dalla violenza delle fiamme che mi avvolgevano, ed in mezzo al fuoco non mi scottai. Dal seno dell’inferno profondo, dalla lingua impura, dalle testimonianze bugiarde, da un re iniquo e dalla ingiusta lingua. A Dio darà lode l’anima mia fino alla morte, perocchè la mia vita fu sul punto di sprofondare all’inferno. Mi avevano rinchiuso da tutte le parti e non v’era nessuno che mi porgesse soccorso; guardavo se alcun uomo mi desse aiuto ma non v’era nessuno. Mi ricordai della tua misericordia, o Signore, e delle cose che hai fatto fin dall’antichità. Tu liberi coloro che ti attendono con ansia e li salvi dalle mani delle nazioni.

GRADUALE
Phil 2, 17
Si immolor supra sacrificium, et obsequium fidei vestræ, gaudeo, et congratulor omnibus vobis.
V. Idipsum autem et vos gaudete, et congratulamini mihi.

Se il mio sangue deve essere versato in libagione sul sacrificio e sull'offerta della vostra fede, sono contento, e ne godo con tutti voi.
V. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me.

ALLELUIA
Alleluia, alleluia
Lazare, festina, pestimus, succurre nobis, nequiter ecce premit nos undique turbidus hostis. Alleluia

Alleluia, alleluia
Lazzaro, ti preghiamo di accorrere in nostro soccorso: ecco che il nemico ci assedia da ogni parte con malvagità e violenza. Alleluia

EVANGELIUM
Sequentia sancti Evangelii secundum Ioannem
Ioan 11, 1-45
In illo tempore: Erat autem quidam languens Lazarus a Bethania, de castello Mariæ et Marthæ sororis ejus. (Maria autem erat quæ unxit Dominum unguento, et extersit pedes ejus capillis suis : cujus frater Lazarus infirmabatur.) Miserunt ergo sorores ejus ad eum dicentes: Domine, ecce quem amas infirmatur. Audiens autem Jesus dixit eis: Infirmitas hæc non est ad mortem, sed pro gloria Dei, ut glorificetur Filius Dei per eam. Diligebat autem Jesus Martham, et sororem ejus Mariam, et Lazarum. Ut ergo audivit quia infirmabatur, tunc quidem mansit in eodem loco duobus diebus ; deinde post hæc dixit discipulis suis : Eamus in Judæam iterum. Dicunt ei discipuli: Rabbi, nunc quærebant te Judæi lapidare, et iterum vadis illuc ? Respondit Jesus: Nonne duodecim sunt horæ diei ? Si quis ambulaverit in die, non offendit, quia lucem hujus mundi videt: si autem ambulaverit in nocte, offendit, quia lux non est in eo. Hæc ait, et post hæc dixit eis: Lazarus amicus noster dormit: sed vado ut a somno excitem eum. Dixerunt ergo discipuli ejus : Domine, si dormit, salvus erit. Dixerat autem Jesus de morte ejus : illi autem putaverunt quia de dormitione somni diceret. Tunc ergo Jesus dixit eis manifeste: Lazarus mortuus est: et gaudeo propter vos, ut credatis, quoniam non eram ibi, sed eamus ad eum. Dixit ergo Thomas, qui dicitur Didymus, ad condiscipulos : Eamus et nos, ut moriamur cum eo. Venit itaque Jesus : et invenit eum quatuor dies jam in monumento habentem. (Erat autem Bethania juxta Jerosolymam quasi stadiis quindecim.) Multi autem ex Judæis venerant ad Martham et Mariam, ut consolarentur eas de fratre suo. Martha ergo ut audivit quia Jesus venit, occurrit illi : Maria autem domi sedebat. Dixit ergo Martha ad Jesum : Domine, si fuisses hic, frater meus non fuisset mortuus: sed et nunc scio quia quæcumque poposceris a Deo, dabit tibi Deus. Dicit illi Jesus : Resurget frater tuus. Dicit ei Martha: Scio quia resurget in resurrectione in novissimo die. Dixit ei Jesus: Ego sum resurrectio et vita : qui credit in me, etiam si mortuus fuerit, vivet: et omnis qui vivit et credit in me, non morietur in æternum. Credis hoc ? Ait illi : Utique Domine, ego credidi quia tu es Christus, Filius Dei vivi, qui in hunc mundum venisti. Et cum hæc dixisset, abiit, et vocavit Mariam sororem suam silentio, dicens: Magister adest, et vocat te. Illa ut audivit, surgit cito, et venit ad eum; nondum enim venerat Jesus in castellum : sed erat adhuc in illo loco, ubi occurrerat ei Martha. Judæi ergo, qui erant cum ea in domo, et consolabantur eam, cum vidissent Mariam quia cito surrexit, et exiit, secuti sunt eam dicentes : Quia vadit ad monumentum, ut ploret ibi. Maria ergo, cum venisset ubi erat Jesus, videns eum, cecidit ad pedes ejus, et dicit ei: Domine, si fuisses hic, non esset mortuus frater meus. Jesus ergo, ut vidit eam plorantem, et Judæos, qui venerant cum ea, plorantes, infremuit spiritu, et turbavit seipsum, et dixit: Ubi posuistis eum ? Dicunt ei: Domine, veni, et vide. Et lacrimatus est Jesus. Dixerunt ergo Judæi: Ecce quomodo amabat eum. Quidam autem ex ipsis dixerunt: Non poterat hic, qui aperuit oculos cæci nati, facere ut hic non moreretur? Jesus ergo rursum fremens in semetipso, venit ad monumentum. Erat autem spelunca, et lapis superpositus erat ei. Ait Jesus: Tollite lapidem. Dicit ei Martha, soror ejus qui mortuus fuerat: Domine, jam fœtet, quatriduanus est enim. Dicit ei Jesus : Nonne dixi tibi quoniam si credideris, videbis gloriam Dei? Tulerunt ergo lapidem: Jesus autem, elevatis sursum oculis, dixit: Pater, gratias ago tibi quoniam audisti me. Ego autem sciebam quia semper me audis, sed propter populum qui circumstat, dixi: ut credant quia tu me misisti. Hæc cum dixisset, voce magna clamavit: Lazare, veni foras. Et statim prodiit qui fuerat mortuus, ligatus pedes, et manus institis, et facies illius sudario erat ligata. Dixit eis Jesus: Solvite eum et sinite abire. Multi ergo ex Judæis, qui venerant ad Mariam, et Martham, et viderant quæ fecit Jesus, crediderunt in eum.

In quel tempo, era malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figliuolo di Dio che deve venire nel mondo».Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.

OFFERTORIUM
Col 1
Gaudeo in passionibus et adimpleo ea quæ desunt passionum Christi, in carne mea pro corpore ejus, quod est Ecclesia, cujs factus sum minister.

Sono lieto delle sofferenze che sopporto e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa, della quale sono stato costituito ministro.

SECRETA
Oblationem nostram, quæsumus Domine, benedictionis suæ rore perfundet Spiritus Sanctus, et nos costantes efficiat in fide veritatis, quam beatus Lazarus, Christi discipulus, et præconio vocis et sanguinis effusione testatus est. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum: Qui tecum vivit et regnat in ejusdem unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Lo Spirito Santo infonda sulla nostra oblazione, o Signore, la sua benedizione e ci renda costanti nella fede della verità, che il beato Lazzaro, discepolo di Cristo, testimoniò colla predicazione e coll’effusione del sangue. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo tuo Figliuolo, che è Dio e vive e regna con te nell’unità del medesimo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

Commemoratio Feriæ

COMMUNIO
2 Cor , 5
Sicut abundant passiones Christi in nobis : ita et per Christum abundat consolatio nostra.

Come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.

POSTCOMMUNIO
Oremus
Cælestis mensæ virtute recreatis, præsta nobis, omnipotens Deus; et, beati Lazari precibus et exemplo, nec persecutio, nec gladius separare non possit a caritate tua, quæ est in Christo Iesu Filio tuo Domino nostro: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Preghiamo
Ricreati dalla virtù della mensa celeste, concedici, Dio onnipotente, che per le preghiere e ad esempio del beato Lazzaro , né la persecuzione, né la spada ci possano separare dalla tua carità che è in Cristo Gesù tuo Figliuolo e nostro Signore: Egli che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

Commemoratio Feriæ

giovedì 12 dicembre 2019

Preghiera alla Vergine di Guadalupe per il giorno di sua festa


La mattina del 9 dicembre 1531 la Vergine e Madre di Dio Maria si degnò apparire sulla collina del Tepeyac al neofita azteco Juan Diego Cuauhtlatoatzin e gli chiese che in quel luogo si erigesse una cappella. Il veggente si recò subito dal Vescovo di Città del Messico, il francescano Juan de Zumarraga, il quale, stentando a credere a ciò che gli veniva riferito, chiese un segno. La sera, ripassando sul colle, Juan Diego avrebbe visto per la seconda volta Maria, che gli avrebbe ordinato di tornare dal vescovo l'indomani. Il vescovo lo ascoltò di nuovo e gli chiese un segno che provasse la veridicità del suo racconto, cosa che gli fu promessa alla terza apparizione, la mattina del 10 dicembre. L’11 dicembre il neofita non si poté recare sul luogo delle apparizioni a causa della malattia dello zio Juan Bernardino. Questi la mattina del 12 appariva ormai moribondo e il nipote esce per cercare un sacerdote che confessi lo zio e gli dia la Comunione. Sulla strade la Vergine gli apparve per l’ultima volta, rassicurandolo della ritrovata salute dello zio e invitandolo a salire sulla sommità del colle per cogliervi dei fiori. Juan Diego vi trovò dei bellissimi "fiori di Castiglia" che, avvolti nella sua tilma, portò al cospetto del Vescovo. Nell’aprire il suo mantello all’istante sulla tilma si impresse miracolosamente l’effigie della Signora, alla cui vista tutti i presenti si prosternarono. La mattina dopo Juan Diego accompagna il presule al Tepeyac per indicargli il luogo in cui la Madonna ha chiesto le venisse innalzato un tempio dove poi fu traslata anche la miracolosa effigie che ancor oggi, a dispetto della consueta usura del tempo e degli empi attentati, si conserva nel suo stato originario. Qui li fedeli messicani a frotte sempre più cominciarono a convenire, per la venerazione e la frequenza dei miracoli. Pertanto i Vescovi messicani, nel 1737, scelsero la beata Vergine Maria di Guadalupe come primaria Patrona del popolo messicano, cosa che Benedetto XIV confermò poi ritualmente nel 1754, proclamandola Patrona della Nuova Spagna. Leone XIII nel 1887, per mezzo dell’Arcivescovo di Città del Messico, incoronava l’immagine. San Pio X infine dichiarò la “Virgen morenita” Patrona di tutta l'America Latina.
Scrive Alberto Catturelli a riguardo della Immagine della Perfetta e Perpetua Vergine Santa Maria di Guadalupe cioè di "Colei che schiaccerà (la religione de) il Serpente di pietra (Quetzal)" : «L'immagine di Guadalupe è una specie di pittogramma perfettamente adattato alla mentalità degli indigeni, che perciò potevano leggere perfettamente il messaggio. Prima di tutto perché il Sole (Huitzilopochtli), essendo coperto da Lei, è solo una creatura e non è Dio; per lo stesso motivo la Luna (Coyolxauhqui), divinità che allude alla discordia, appare ai piedi della Signora, di colore scuro, il che indica che è stata consumata e sconfitta; allo stesso modo le stelle sul manto azzurro della Vergine sono subordinate a lei perché gli astri non sono dei. L'indio vedeva certo sgretolarsi i miti e gli dei (Maria demitizza ed elimina l'idolatria), ma era anche preparato a leggere che il sole è simbolo di Cristo, "il sole di giustizia" (Mal 4, 2) e della stessa Maria in quanto sua Madre» (Il Nuovo Mondo riscoperto, Milano, 1992, p. 263).




Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei Genitrix, nostras deprecationes ne despicìas in necessitatibus nostris, sed a perculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedìcta.

V. Dìguare me laudare te Virgo sacrata.
R. Da mihi virtutem contra hostes tuos.

Atto di contrizione
Amorosissimo Dìo Trino ed Uno, Padre, Figliuolo  e Spirito Santo, nel quale credo, quale amo, e nel quale spero, conosco che essendo Voi mio Padre non vi ho amato, essendo mio Redentore vi ho disprezzato, essendo mio Benefattore, non vi ho corrisposto, ma già, Signore, pentito de' miei falli, confesso il gran torto che vi ho fatto, e propongo fermamente non più peccare, e di amarvi sopra ogni cosa, solo perché siete infinitamente buono, e degno di essere amato. Perdonatemi, mio Dio e spero nella vostra infinita misericordia, e nella intercessione di Maria Santissima, che sì mi perdonerete e mi darete la grazia che istantemente vi chiedo di non più offendervi. Così sia .

All' Eterno Padre
Clementissimio Eterno Padre, che voleste essere imitato dalla vostra Santissima Figlia di mandare la sua Immagine al mondo per amore degli uomini e rimedio in tutte le nostre necessità, vi ringraziamo per questo singolare favore, e per quella potenza che avete data alla vostra Primogenita. E voi, Santissima Vergine di Guadalupe, vi preghiamo, che siccome Iddio Padre colla sua onnipotenza vi fece potentissima, così Voi nell'ora della nostra morte usaste della vostra potenza cacciando lungi da noi ogni podestà infernale. Così sia.
Pater, Ave, Gloria

Ave Filia Dei Patris,
Ave Mater Dei Filii,
Ave Sponsa Sptritus Sancti.
Ave Templum totius Sanctissimae Trinitatis.
Maria Mater gratiae, Mater misericordiae.
Tu nos ab hoste protege, et mortis hora suscipe.

Al Divin Figlio
Amantissimo Redentor nostro, Figlio Unigenito dell'Eterno Padre, e vero Figlio di Maria Vergine, vi ringraziamo per avere la vostra Santissima Madre preso ad imitarvi, venendo come Voi al mondo per amore degl'uomini, e salvazione dei peccatori, e per quella Sapienza che gli avete comunicata. E Voi Madre Santissima di Guadalupe, vi preghiamo, che siccome il Figliuolo di Dio, vi comunicò tanta chiarezza di cognizione, e Sapienza, che n’illustrate tutto il Cielo, così Voi nella nostra morte ci date tanto lume, e ci fortifichiate con fede sì viva, che non cadiamo in alcun inganno ed errore.
Pater, Ave, Gloria

Ave Filia Dei Patris,
Ave Mater Dei Filii,
Ave Sponsa Sptritus Sancti.
Ave Templum totius Sanctissimae Trinitatis.
Maria Mater gratiae, Mater misericordiae.
Tu nos ab hoste protege, et mortis hora suscipe.

Allo Spirito Santo
Amabilissimo Spirito Santo, centro dell'amore eterno, e Sposo della Vergine Maria, che voleste esser imitato dalla vostra carissima Sposa nello scendere che fece in terra piena di celestial fuoco per accendere i cuori raffreddati degl'uomini nell'amor Divino, vi ringraziamo per questo benefizio, e per quella ardente carità con che infiammaste il suo purissimo cuore. E Voi, amabilissima Regina, vi preghiamo, che siccome lo Spinto Santo v'infuse la pienezza dell’amor suo, cosi Voi in estremo della vita nostra c’istilliate tanta dolcezza d'amor Divino, che resti temperata tutta l'amarezza dell’agonia. Così sia.
Pater, Ave, Gloria

Ave Filia Dei Patris,
Ave Mater Dei Filii,
Ave Sponsa Sptritus Sancti.
Ave Templum totius Sanctissimae Trinitatis.
Maria Mater gratiae, Mater misericordiae.
Tu nos ab hoste protege, et mortis hora suscipe.

A Maria Santissima.
O Vergine benedetta fra tutte le Donne, ci mancano le voci per poter ringraziarvi per il singolarissimo beneficio, che ci avete fatto nel darci la vostra Sacratissima Immagine di Guadalupe. Il giorno in cui siete comparsa nel nuovo mondo ben può dirsi giorno di salute, giorno di grazia. Siete l'onore del genere umano, l’allegrezza del Paradiso, la gloria di Dio, la Salute del popolo nostro. Siete venuta qual risplendente Aurora, a cercare in terra un Tempio, in cui collocare la vostra Immagine, quasi che non contenta di regnare in Cielo, vogliate ancora abitare con noi in terra. E che merito avevamo noi sopra tanti altri Popoli, e Nazioni, per avere voluto darci un segno tanto singolare del vostro amore? Ah sia infinitamente benedetto Iddio, che cosi ha voluto, siate pur benedetta, Vergine Maria, che non ostante la nostra ingratitudine, vi mostrate così sollecita del nostro bene. Fate dunque Vergine Clementissima, giacché avete avuta tanta bontà, che la vostra Immagine sia il rifugio, l'asilo, e la nostra protezione nelle calamità così pubbliche, come private, che si allontani da noi la guerra, la pestilenza, la fame, i terremoti, e tutti quei flagelli, che pur troppo andiamo ogni di meritando e pregate per la Santa Chiesa, esaudite le suppliche di tutti quelli, che v' invocano: ricordatevi, che siete la nostra Avvocata, la nostra Madre, e come tale in voi mettiamo tutta la nostra, confidenza, a Voimeniamo tutta la nostra confidenza, a voi ricorriamo, e da Voi speriam , che ci otterrete dal vostro Figliuolo il perdono dei peccati, e la perseveranza finale. Amen .
Salve Regina 


Kýrie, eléison.
Christe, eléison.
Kýrie, eléison.
Christe, audi nos.
Christe, exáudi nos.
Pater de cælis, Deus, miserére nobis.
Fili, Redémptor mundi, Deus, miserére nobis.
Spíritus Sancte, Deus, miserére nobis.
Sancta Trínitas, unus Deus, miserére nobis.
Sancta María, ora pro nobis.
Sancta Dei Génetrix, ora pro nobis.
Sancta Virgo vírginum, ora pro nobis.
Mater Christi, ora pro nobis.
Mater divínæ grátiæ, ora pro nobis.
Mater puríssima, ora pro nobis.
Mater castíssima, ora pro nobis.
Mater invioláta, ora pro nobis.
Mater intemeráta, ora pro nobis.
Mater amábilis, ora pro nobis.
Mater admirábilis, ora pro nobis.
Mater boni consílii, ora pro nobis.
Mater Creatóris, ora pro nobis.
Mater Salvatóris, ora pro nobis.
Virgo prudentíssima, ora pro nobis.
Virgo veneránda, ora pro nobis.
Virgo prædicánda, ora pro nobis.
Virgo potens, ora pro nobis.
Virgo clemens, ora pro nobis.
Virgo fidélis, ora pro nobis.
Spéculum iustítiæ, ora pro nobis.
Sedes sapiéntiæ, ora pro nobis.
Cáusa nóstræ lætítiæ, ora pro nobis.
Vas spirituále, ora pro nobis.
Vas honorábile, ora pro nobis.
Vas insígne devotiónis, ora pro nobis.
Rosa mýstica, ora pro nobis.
Turris davídica, ora pro nobis.
Turris ebúrnea, ora pro nobis.
Domus áurea, ora pro nobis.
Fœderis arca, ora pro nobis.
Iánua cæli, ora pro nobis.
Stella matutína, ora pro nobis.
Salus infirmórum, ora pro nobis.
Refúgium peccatórum, ora pro nobis.
Consolátrix afflictórum, ora pro nobis.
Auxílium Christianórum, ora pro nobis.
Regína Angelórum, ora pro nobis.
Regína Patriarchárum, ora pro nobis.
Regína Prophetárum, ora pro nobis.
Regína Apostolórum, ora pro nobis.
Regína Mártyrum, ora pro nobis.
Regína Confessórum, ora pro nobis.
Regína Vírginum, ora pro nobis.
Regína Sanctórum ómnium, ora pro nobis.
Regína sine labe origináli concépta, ora pro nobis.
Regína in cælum assúmpta, ora pro nobis.
Regína sacratíssimi Rosárii, ora pro nobis.
Regína pacis, ora pro nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, parce nobis, Dómine.
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, exáudi nos, Dómine.
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, miserére nobis.


Antifona. Elegi, et santificavi locum istum, ut sit tibi nomen meum, et permanent oculi mei, et cor meum ibi cunctis diebus.

V. Non fecit taliter omni Nationi.
R. Et judicia sua non manifestavit eis.

Orémus.
Deus, qui sub beatissimae Virginis Mariae singulari patrocinio constitutos perpetuis beneficiis nos cumulari voluisti: praesta supplicibus tuis; ut, cuius hodie commemoratione laetamur in terris, eius conspectu perfruamur in caelis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Vigilia della solenne Commemorazione della B.V.M. del Monte Carmelo

  INTROITUS Ger 2, 7.- Induxi vos in terram Carmeli, ut comederitis fructum eius, et optima illius. ~~ Ps  132, 1.- Ecce quam bonum, et iucu...