ORIGINE
della Novena di Ringraziamento.
Nell'apparizione della Madonna di
Pompei avvenuta in Napoli nel Marzo del 1884 in casa del Commendatore Agrelli,
la celeste Madre si degnò di rivelare più chiaramente il modo con cui vuole
essere invocata per concedere le sue misericordie. «Chiunque vuol grazie da me, - Ella diceva alla sofferente
Fortunatina Agrelli, - faccia TRE NOVENE
con la recitazione delle 15 poste del Rosario, e TRE NOVENE DI RINGRAZIAMENTO».
Dal giorno in cui nel Periodico IL
ROSARIO E LA NUOVA POMPEI venne riferito così straordinario avvenimento,
moltissimi non solo italiani ma stranieri hanno esperimentata vera quell'apparizione,
ottenendo innumerevoli grazie e miracoli con le Tre Novene dalla Vergine
indicate. Gli attestati, pubblicati su cotesto Periodico da quel tempo in qua,
ne fanno ampia malleveria. E però molti cominciarono a farmi istanze che
scrivessi un'apposita Novena di Ringraziamento da ripeterla tre volte, cioè,
per ventisette giorni dopo ottenuta la grazia, conforme il volere significato
dalla medesima Beata Vergine. E, per bontà di Dio, il 15 Agosto 1889, cioè in
capo al decimo anno in cui la prima volta uscì fuori la NOVENA PER OTTENERE LE
GRAZIE, vedeva la luce la presente NOVENA DI RINGRAZIAMENTO. La quale dal 1889
al 1925, è stata ristampata centotredici volte per un numero complessivo di
copie un milione e ceutotrentamila, ed è stata tradotta e stampata in dodici
lingue straniere.
Dinanzi alla Effigie della Vergine di Pompei si accendano
due ceri, se si può. Quindi si prenda fra mani la corona del Rosario, e
s'incominci:
V. Deus,
in adiutorium meum intende
R. Domine,
ad adiuvandum me festina.
Gloria
I. Eccomi
a' tuoi ginocchi, o Madre immacolata di Gesù, che godi di essere invocata
Regina del Rosario nella Valle di Pompei. Con la letizia nel cuore, con l'animo
compreso dalla più viva gratitudine io ritorno a Te, mia generosa Benefattrice,
mia dolce Signora, Sovrana del mio cuore, a Te, che ti sei dimostrata
veracemente la Madre mia, la Madre che assai mi ama. Io era gemebondo, e Tu mi
hai ascoltato: io era afflitto, e Tu mi hai consolato: io era nelle angustie, e
Tu mi hai ridonato la pace. Dolori e pene di morte assediarono il
mio cuore, e Tu, o Madre, dal tuo Trono di Pompei con uno sguardo pietoso mi
hai rasserenato. Chi mai si volse a Te con fiducia e non venne esaudito? Oh, se
tutto il mondo conoscesse quanto sei buona, quanto compassionevole con chi
soffre, oh, come tutte le creature farebbero a Te ricorso! Che sii Tu sempre
benedetta, o Vergine Sovrana di Pompei, da me e da tutti, dagli uomini e dagli
Angeli, dalla terra e dal Cielo. Così sia.
Gloria
Salve Regina
II. Grazie
io rendo a Dio e grazie a Te, Madre divina, dei nuovi benefizi che per la pietà
e misericordia tua mi sono stati compartiti. Che sarebbe stato di me, se Tu
avessi respinto i miei sospiri, le lagrime mie? Per me ti ringrazino gli Angeli
del Paradiso, e i cori degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini, dei
Confessori. Per me ti ringrazino tante anime di peccatori da Te salvate, che
ora godono in Cielo la visione della tua immortale bellezza. Vorrei che insieme
con me tutte le creature ti amassero, e che il mondo tutto ripetesse l'eco dei
miei ringraziamenti. Che potrò io rendere a Te, o Regina, ricca di pietà e di
magnificenza? La vita che mi resta io consacro a Te, ed a propagare ovunque il
tuo culto, o Vergine del Rosario di Pompei, alla cui invocazione la grazia del
Signore mi ha visitato. Promoverò la divozione del tuo Rosario; narrerò a tutti
la misericordia che m' impetrasti; predicherò sempre quanto fosti buona con me;
acciocché anche gl'indegni, come me, e i peccatori a Te si rivolgano con
fiducia.
Gloria
Salve Regina
III. Con
quali nomi ti chiamerò io, o candida colomba di pace? Con quali
titoli invocherò Te, cui i santi Dottori chiamarono Signora del creato, Porta
della vita, Tempio di Dio, Reggia di luce, Gloria dei cieli, Santa tra i Santi,
Miracolo dei miracoli, Paradiso dell'Altissimo? Tu sei la Tesoriera delle
grazie, la Onnipotenza supplichevole, anzi la stessa Misericordia di Dio che
discende sugl'infelici. Ma so pure, che è dolce al tuo cuore l'essere invocata
Regina del Rosario nella Valle di Pompei. E così chiamandoti, sento la dolcezza
del tuo mistico Nome, o Rosa del Paradiso trapiantata nella Valle del pianto
per addolcire gli affanni di noi esuli figliuoli di Eva; Rosa rubiconda di
carità, più fragrante di tutti gli aromi del Libano, che col profumo di tua
soavità celestiale attiri nella tua Valle il cuore dei peccatori al Cuore di
Dio. Tu sei la Rosa di eterna freschezza, che innaffiata dai rivoli delle acque
celesti, gittasti le tue radici sulla terra inaridita da una pioggia di fuoco;
Rosa d'intemerata bellezza, che nel luogo della desolazione piantasti l'Orto
delle delizie del Signore. Esaltato sia Dio, che rese il Nome tuo così
ammirabile. Benedite, o popoli, benedite al Nome della Vergine di Pompei, poiché
tutta la terra è piena della sua misericordia.
Gloria
Salve Regina
IV. Tra
le tempeste che mi avevan sommesso levai gli occhi miei a Te, nuova Stella di
speranza apparsa ai dì nostri sulla Valle delle rovine. Dal profondo delle
amaritudini alzai le mie voci a Te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai
la potenza di questo titolo a Te si caro. Salve, io griderò sempre, salve,
o Madre di pietà, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compassione! Le
glorie novelle del tuo Rosario, le fresche vittorie della tua Corona, chi
canterà degnamente? Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di Gesù per
darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana divorava
le anime. Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani; e su le rovine
della idolatria ponesti lo sgabello della tua dominazione. Tu mutasti la
piaggia di morte in Valle di risorgimento e di vita, e sulla terra dominata dal
tuo Nemico impiantasti la Cittadella del rifugio, ove accogli i popoli a
salvamento. Ecco i figli tuoi sparsi nel mondo quivi t'innalzarono un Trono,
come segnacolo dei tuoi portenti, come trofeo delle tue misericordie. Tu da
quel Trono chiamasti anche me tra i figli della tua predilezione: su di me
peccatore si posò lo sguardo della tua miserazione. Sieno benedette in eterno
le opere tue, o Signora; e benedetti sieno i prodigi tutti da Te operati nella
Valle della desolazione e dello sterminio.
Gloria
Salve Regina
V. Risuoni
per ogni lingua la gloria tua, o Signora; e il vespro tramandi alla dimane il
concento delle nostre benedizioni. Tutte le genti ti chiamino beata, e Te
beata ripetano tutti i lidi della terra e le mansioni dei cieli. Tre volte
beata pur io ti chiamerò con gli Angioli, con gli Arcangeli, co' Principati:
tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù de' cieli, con le
Dominazioni superne. Beatissima Te predicherò co' Troni, co' Cherubini e co'
Serafini. O sovrana mia Salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi
misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa.
Sopratutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da
Te non mi distacchi giammai. In quella fede e in quello amore onde arde in
questo istante l'anima mia, deh! fa che io perseveri sino all'ultimo respiro. E,
quanti concorriamo alla edificazione del tuo Santuario in Pompei, fa che siam
tutti nel numero degli eletti. O corona del Rosario della Madre mia, ti stringo
al petto e ti bacio con venerazione. (Qui si bacia la propria corona). Tu
sei la via per raggiungere ogni virtù; il tesoro dei meriti pel Paradiso; il
pegno della mia predestinazione; la catena forte che costringe il nemico;
sorgente di pace a chi ti onora in vita; auspicio di vittoria a chi ti bacia in
morte. In quell'ora estrema io ti aspetto, o Madre: il tuo apparire sarà il
segnale della mia salvezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo. Così
sia.
Gloria
Salve Regina
V. Prega, per noi, o Regina del Santissimo
Rosario
R. Affinché siam fatti degni delle promesse
di Gesù Cristo.
ORAZIONE
Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo,
che ci hai insegnato di ricorrere a Te con fiducia e chiamarti: Padre nostro
che sei nei cieli; deh, Signore buono, cui è proprio l'usar sempre misericordia
ed il perdonare, per intercessione della Immacolata Vergine Maria, esaudisci
noi, che ci gloriamo del titolo di figli del Rosario; gradisci le nostre umili
grazie pei ricevuti doni; e il Trono che le innalzasti nel Santuario di Pompei
rendi ogni dì più glorioso e perenne, pei meriti di Gesù Cristo Signor nostro.
Così sia.
INDULGENZE
concesse dal S. Padre Leone XIII a chi recita la
Novena di ringraziamento alla Vergine del SS. Rosario di Pompei.
Beatissimo Padre,
Il Cardinal Raffaele Monaco La Valletta,
Decano del S. Collegio, Protettore del Santuario di Maria SS. del Rosario in
Valle di Pompei, espone che ad una Novena di Pre-ghiere, composta dall'Avvocato
Bartolo Longo, per chiedere grazie alla Santissima Vergine del Rosario, con
Rescritto della Sacra Congregazione dei Riti del 29 Novembre 1887, fu accordata
da Vostra Santità l'Indulgenza Plenaria a quelli che, avendola praticata per
nove giorni, veramente pentiti, confessati e comunicati in un giorno o durante la
Novena, o dopo di averla compiuta, pregheranno per qualche spazio di tempo
secondo la intenzione della Santità Vostra avanti la Immagine della Madonna del
Rosario di Pompei. Ora, essendosi già da due anni pubblicata dallo stesso Avv.
Longo la sottoposta Novena di ringraziamento alla Vergine del SS. Rosario di
Pompei per le grazie ottenute, ed essendo siffattamente praticata dal popolo
cristiano, da doversene ora ristampare la decimasettima edizione, lo scrivente
Cardinale, ad accrescere sempre più lo spirituale vantaggio dei fedeli, che con
quella Novena manifestano la loro gratitudine alla Vergine del Rosario in Valle
di Pompei, per le grazie richieste, implora da Vostra Santità che le stessa
Indulgenza plenaria concessa a chi recita la Novena di impetrazione di grazie
siano estese con le stesse condizioni, a quelli che reciteranno la Novena
di Ringraziamento.
Ex audientia SS.mi die 29 Aprilis 1892. Ss.mus benigne
annuit pro gratia in omni-bus iuxta preces, contrariis quibuscumque non
obstantibus.
R. CARD. MONACO,
Protector.
Il S. P. Pio X, con Rescritto del 18
Novem-bre 1903, ha confermato in perpetuo tale In-dulgenza l'ha resa
applicabile alle Anime del Purgatorio.
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