Infra l’Ottava dell’Immacolata
Concezione, mentre contempliamo in Maria Vergine il capolavoro della Creazione,
vogliamo rilanciare un articolo apparso su Radio Spada.
La
fede della Chiesa Orientale nell’Immacolata Concezione
di Giuliano Zoroddu
L’8
dicembre 1854 Pio IX, adempiendo un voto fatto durante l’esilio a Gaeta nel
1849, chiudeva la questione dell’Immacolato Concepimento della Vergine Maria.
Dall’alto della sua Cattedra d’infallibilità definiva come dogma di fede divina
e cattolica “la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria, nel
primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare
di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Cristo Gesù Salvatore del
genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale”[1]. Giorno
di giubilo per la Chiesa intera e per ogni devoto della Madonna, che, con
sant’Agostino[2],
non tollera vedere accostati Maria e il peccato.
Come
è noto questa verità della nostra Fede è impugnata sia dalle varie sette del
mondo protestante sia dal mondo orientale dissidente, i sedicenti ortodossi
(quelli che un tempo si chiamavano Foziani). Questi ultimi, più per odio
scismatico ed eretico verso il Papato Romano che per convinzione, pur
sostenendo la impeccabilità della Madre di Dio e acclamandola convintamente
Tutta-Pura e Tutta-Santa, non ne postulano la preservazione dalla colpa di
Adamo e la redenzione preventiva al momento del concepimento: Maria fu
santificata in vista della Incarnazione del Verbo, fu preservata dal commettere
peccati in vita, ma nacque infettata dal peccato originale. Ora non fu sempre
questo il loro pensiero nei riguardi della divina Madre e ben lo spiegava La Civiltà Cattolica nel 1876[3]. In un
articolo avente come titolo “Nuovi
documenti della Chiesa orientale intorno al Domma dell’Immacolata Concezione di
Maria SS.” i dottissimi Padri dell’allora integralmente cattolica Compagnia
di Gesù, riportavano una relazione sul tema di un loro confratello vissuto nel
Seicento, Joseph Besson. Questi, Superiore delle missioni dei Gesuiti ,
sottopose ad un gruppo di Patriarchi e Vescovi scismatici, riuniti ad Aleppo,
la Costituzione Apostolica “Sollicitudo
omnium” di Papa Alessandro VII dell’
8 dicembre 1661. Con questo documento Papa Chigi avvallava quella tesi antica
nella Chiesa per cui l’anima della Madre di Dio “fin dal primo istante della
sua creazione e della sua infusione nel corpo fosse stata preservata immune dalla
macchia del peccato originale per una speciale grazia e per un singolare
privilegio di Dio, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Figlio suo e
Redentore del genere umana” e parimenti – seguendo Sisto IV, Paolo V e Gregorio
XV - condannava severamente coloro che intendessero opporsi a tale dottrina. Il
Console Francese che assistette a questa riunione ufficialmente certificava
“questo essere stato il sentimento di tutte le Chiesa e nazioni orientali, cioè
che la Beatissima Vergine sia immune da ogni macchia del peccato originale”. Lo
stesso confermarono i tre Patriarchi e i Vescovi non cattolici con propri
scritti, inviati poi a Roma, tutti affermanti la verità dell’immacolato
concepimento di Nostra Signora, come dottrina insegnata dai Padri e Dottori
antichi e proclamata nella Liturgia. Loro forse, a differenza dei loro epigoni
(mostruosamente fossilizzati nello scisma e nell’eresia), avrebbero certamente
sottoscritto la definizione dogmatica del Sommo Pontefice e non si sarebbero
slanciati in cervellotiche interpretazioni[4] di quello
“Io sono l’Immacolata Concezione” che il 25 marzo 1858 fu rivolto alla
quattordicenne Bernardetta Soubirous nella Grotta di Massabielle.
Possa
l’Immacolata - il cui totale trionfò sul Serpente crediamo col Padre Kolbe essere
la conversione di tutti quelli che errano fuori della Chiesa Romana - spezzare
le catene di un odioso scisma millenario affinché, come implorava Pio IX, “tutti
gli erranti, rimossa la caligine della mente, possano far ritorno alla via
della verità e della giustizia, e si faccia un solo ovile e un solo pastore”.
Chi mai non
confessa
Che sei
Immacolata
La sorte
beata
Non gode, no,
no!
[2] «Escludiamo dunque la Santa Vergine
Maria, nei riguardi della quale, per l’onore del Signore, non voglio si faccia
questione alcuna di peccato» (S. Agostino, La natura e la grazia contro i
Pelagiani, 36, 42).
[3] Civ. Catt., 1876, vol. XII, q. 635, pp.
541-556 (https://books.google.it/books?id=o1_T9vHKXQ0C&pg=PA541&dq=Nuovi+documenti+della+Chiesa+orientale+intorno+al+Domma+dell%E2%80%99Immacolata+Concezione+di+Maria+SS.%E2%80%9D&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiL-8jlhPnXAhXL1qQKHVIWBqYQ6AEILjAB#v=onepage&q=Nuovi%20documenti%20della%20Chiesa%20orientale%20intorno%20al%20Domma%20dell%E2%80%99Immacolata%20Concezione%20di%20Maria%20SS.%E2%80%9D&f=false)
[4]
Vittorio Messori nel suo Ipotesi di Maria
riporta una citazione di un libretto un teologo russo, Antoni Merluskin, dal
titolo Punto di vista ortodosso sulla
concezione della Vergine Maria: “La frase che la Vergine affida alla
veggente mostra non il risultato (Maria stessa), ma la fonte (lo Spirito che
l’ha fecondata). Con queste parole è rivelata la natura, l’essenza stessa della
Vergine benedetta, in relazione alla concezione immacolata e verginale di
Nostro Signore”. Non è Maria l’Immacolata Concezione, ma Gesù!
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