Nella
festa di sant’Antonio si usa benedire due sacramentali in particolare: il pane
(sacramentale più noto) e i gigli, simboli della verginità intemerata del Santo
Taumaturgo. La
benedizione del pane è legata al miracolo della risurrezione del
piccolo Tommasino. Lasciato incautamente dalla madre accanto a un recipiente
pieno d’acqua, il bimbo annega. Quando la donna se ne accorge, la testa del
figlio è ormai sul fondo del recipiente. Il piccino di soli 20 mesi viene
tirato fuori dal mastello ormai rigido e morto. La mamma fa voto di distribuire
ai poveri la quantità di grano corrispondente al peso del bimbo, se Antonio lo
resuscita. Così avviene: il bambino torna in vita.
V. Adjutorium
nostrum in nomine Domini.
Oremus
Domine
Jesu Christe, panis Angelorum, panis vivus æternæ vitæ, bene✠dicere dignare panem istum, sicut
benedixisti quinque panes in deserto: ut omnes ex eo gustantes, beato
Antonio Confessore tuo atque Doctore intercedente, inde corporis et
animæ percipiant sanitatem: Qui vivis et regnas in sæcula sæculorum. Amen
Preghiamo
Quindi
il Sacerdote asperge i pani con l’acqua benedetta.
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