“Giovanni
Maria Vianney, nato l'8 maggio 1786 da pii contadini nel villaggio di Dardilly, nella diocesi
di Lione, fin dall'infanzia diede molti segni di santità. A otto anni mentre
custodiva le pecore, soleva ora insegnare colla parola e coll'esempio a
recitare il Rosario ai bambini genuflessi dinanzi alla immagine della Madre di
Dio. ora, lasciata la cura del gregge alla sorella o ad altro, appartarsi in
luogo più nascosto per darsi più liberamente alla preghiera davanti all'effigie
della Vergine. Amantissimo dei poveri, faceva sue delizie condurli nella casa
paterna e aiutarli in ogni maniera. Per essere istruito nelle lettere, venne
affidato al parroco del villaggio di Ecully; ma essendo tardo d'ingegno,
incontrò negli studi difficoltà quasi insormontabili. Col digiuno e
coll'orazione implorò l'aiuto divino, e per chiedere la facilità ad apprendere,
pellegrinò, mendicando, al sepolcro di san Francesco Regis. Compiuto con fatica
il corso di Teologia, fu trovato abbastanza idoneo per essere ordinato in sacris. Nel villaggio di Ecully,
sotto il parroco, di cui era stato eletto vicario, si sforzò con tutte le forze
di raggiungere i gradi più alti della perfezione pastorale. Trascorso un
triennio, fu mandato, come un Angelo del cielo, nella borgata di Ars, che non
molto dopo fu assegnata alla diocesi di Belley, e rinnovò in maniera
floridissima la faccia della sua parrocchia del tutto squallida e deserta.
Assiduo ogni giorno per moltissime ore nel giudicare e dirigere le coscienze,
introdusse l'uso della Comunione frequente, rinnovò le pie confraternite: e in
modo meraviglioso infuse negli animi una tenera devozione alla Vergine
Immacolata. Stimando poi essere del pastore espiare i peccati del gregge
affidato, non cessava né di pregare, né di vegliare, né di flagellarsi e
digiunare continuamente. Non potendo Satana sopportare tanta virtù dell'uomo di
Dio, lo assalì prima con vessazioni e poi con aperto combattimento: ma Giovanni
Maria sopportava pazientemente le atrocissime afflizioni. Spesso era invitato
dalle parrocchie vicine, affinché, come i Missionari, provvedesse alla salvezza
delle anime ora colla predicazione ora coli'ascoltare le confessioni. Acceso di
zelo per la gloria di Dio, fece sì che i pii esercizi delle Missioni venissero
istituiti, colla fondazione d'una dotazione perpetua, in più di cento
parrocchie. In mezzo a queste cose, rendendo Iddio illustre il suo servo con
miracoli e doni, sorse quel celebre pellegrinaggio, onde, per un ventennio,
affluirono ogni anno ad Ars quasi centomila persone d'ogni età e condizione non
solo dalle lontane provincie della Francia e d'Europa, ma anche dall'America. Consunto
più dalle fatiche che dalla vecchiaia, dopo aver predetto il giorno della sua
morte, si addormentò nel bacio del Signore, il 4 Agosto dell'anno 1859, in età
di anni 73. Chiaro per molti miracoli, Pio X l'iscrisse fra i Beati l'8 maggio 1905, e Pio XI
fra i Santi del Cielo nell'anno santo 1925 il 31 maggio, e ne estese la festa alla Chiesa
universale” (dal Breviario Romano, Letture del Mattutino).
Il Proprium
Missae che pubblichiamo è tratto dall'Appendice del Messale Romano
"pro aliquibus locis".
INTROITUS
Gal.
6, 14.- Mihi
autem absit gloriári, nisi in cruce Dómini nostri Iesu Christi, per quem mihi
mundus crucifíxus est, et ego mundo. ~~ Ps.
30, 2.- In te, Dómine, sperávi, non confúndar in ætérnum : in
iustitia tua libera me. ~~ Glória ~~ Mihi autem absit gloriári,
nisi in cruce Dómini nostri Iesu Christi, per quem mihi mundus crucifíxus est,
et ego mundo.
Gal
6:14.- Di
nulla mi glorio se non della Croce di Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo suo
è crocifisso a me il mondo, come io sono crocifisso per il mondo. ~~ Ps. 30, 2.- In te, Signore,
ho sperato e mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami. ~~ Gloria
~~ Di nulla mi glorio se non della Croce di Gesù Cristo
nostro Signore. Per mezzo suo è crocifisso a me il mondo, come io sono
crocifisso per il mondo.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Omnípotens et
miséricors Deus, qui sanctum Ioánnem Maríam pastoráli stúdio et iugi oratiónis
ac poeniténtiæ ardóre mirábilem effecísti: da, quaesumus; ut, eius exémplo et
intercessióne, ánimas fratrum lucrári Christo, et cum eis ætérnam glóriam
cónsequi valeámus. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo
Dio onnipotente
e misericordioso, che rendesti mirabile san Giovanni Maria per lo zelo
pastorale e per il continuo ardore della preghiera e della penitenza: danne, te
ne preghiamo, che, per l'esempio e la intercessione di lui, riusciamo a
guadagnare a Cristo le anime dei fratelli e a conseguire insieme con essi la
gloria eterna. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio
Ezechiélis Prophétæ.
Ezech.
33, 7 et 10-12.
Et tu, fili
hóminis, speculatórem dedi te dómui Israël; áudiens ergo ex ore meo sermónem,
annuntiábis eis ex me. Tu ergo, fili hóminis, dic ad domum Israël: Sic locúti
estis, dicentes: Iniquitátes nostræ et peccáta nostra super nos sunt; et in
ipsis nos tabéscimus: quómodo ergo vívere potérimus? Dic ad eos: Vivo ego,
dicit Dóminus Deus, nolo mortem ímpii, sed ut convertátur ímpius a via sua, et
vivat. Convertímini, convertímini a viis vestris péssimis; et quare moriámini,
domus Israël? Tu ítaque, fili hóminis, dic ad fílios pópuli tui: Impíetas ímpii
non nocébit ei, in quacúmque die convérsus fúerit ab impietáte sua.
O figlio
dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una
parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. Tu, figlio dell'uomo,
annunzia agli Israeliti: «Voi dite: “I nostri delitti e i nostri peccati sono
sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo vivere?”». Di’
loro: «Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della
morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva.
Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o
Israeliti?». Figlio dell'uomo, di’ ancora ai figli del tuo popolo: «L'empio non
cade per la sua iniquità se desiste dall'iniquità».
GRADUALE
Ps.
44, 2.
Eructávit cor
meum verbum bonum : dico ego ópera mea Regi.
Ps.
38, 4.
Concáluit cor
meum intra me, et in meditatióne mea exardescet ignis.
Il mio cuore ha
gettato una buona parola: io recito le mie opere al Re
V. Arse in me il
mio cuore e un fuoco divampò nelle mie considerazioni.
ALLELUIA
Allelúia,
allelúia
Eccli.
48, 1.
Surrexit quasi
ignis, et verbum ipsíus quasi fácula ardebat. Allelúia.
Alleluia, alleluia
Sorse come il
fuoco e la sua parola ardeva come una fiaccola. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii
secundum Matthǽum.
Mt. 9,
35-38.
In illo témpore
: Circuíbat Iesus omnes civitátes et castélla, docens in synagógis eórum et prǽdicans evangélium regni, et curans omnem languórem
et omnem infirmitátem. Videns autem turbas, misértus est eis : quia erant
vexáti et iacéntes sicut oves non habéntes pastórem. Tunc dicit discípulis suis
: Messis quidem multa, operárii autem pauci. Rogáte ergo Dóminum messis, ut
mittat operários in messem suam.
In quel tempo,
Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro
sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come
pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli
operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella
sua messe!».
OFFERTORIUM
Coloss.
1, 24-25.
Gáudeo in
passiónibus, et adímpleo ea quæ desunt passiónum Christi in carne mea, pro
córpore eius quod est Ecclesía, cuius factus sum ego miníster.
Sono lieto delle
sofferenze che sopporto e completo nella mia carne quello che manca ai
patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa, della quale sono
diventato ministro.
SECRETA
Super hanc
illibátam hóstiam, omnípotens sempitérne Deus, descéndat invisíbilis plenitúdo
Spíritus Sancti : et præsta ; ut intercedénte beáto Ioánne María, casto córpore
et mundo corde ad tantum semper mystérium accedámus.Per Dominum nostrum Iesum
Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate eiusdem Spiritus
Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Su questa ostia
illibata discenda, onnipotente e sempiterno Iddio, l’invisibile pienezza dello
Spirito Santo e fa’ che, per l’intercessione del beato Giovanni Maria, ci
accostiamo sempre a cotanto mistero con corpo casto e cuore puro. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
il medesimo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
COMMUNIO
Luc.
6, 17-19.
Multitúdo
languéntium, et qui vexabántur a spirítibus immúndis veniébant ad Iesum ; quia
virtus de illo exíbat, et sanábat omnes.
Andava da Gesù
una moltitudine di malati e di persone vessate dagli spiriti mondi: infatti da
Lui usciva una virtù che li guariva tutti.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Angelórum dape
refécti, te, Dómine, deprecámur : ut sicut in fortitúdine huius panis beátus
Ioánnes María advérsu ómnia invícta constántia tolerávit ; ita nos eius méritis
et imitatióne, de virtúte in virtútem eúntes, ad te felíciter perducámur. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Saziati
dall’angelico banchetto,ti preghiamo, o Signore, che come il beato Giovanni
Maria tollerava ogni cosa con invitta costanza per la forza di questo Pane,
così noi, per i suoi meriti e per la sua imitazione, progredendo di virtù
virtù, giungiamo felicemente a te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
Nessun commento:
Posta un commento