Giacomo,
Galileo, figlio di Zebedeo e fratello germano dell'Apostolo Giovanni, chiamato
col fratello tra i primi Apostoli, abbandonò il padre e le reti per seguire il
Signore, e tutti due furono chiamati dallo stesso Gesù Boanerges, cioè figli del tuono. Egli fu uno dei tre Apostoli, che
il Salvatore amò di più, e che volle avere come testimoni della sua
trasfigurazione, del miracolo che fece allorché risuscitò la figlia del capo
della sinagoga, e quando si ritirò sul monte degli Olivi per pregare il Padre,
prima d'essere preso dai Giudei.
Dopo
l'ascensione di Gesù al cielo, egli predicò la sua divinità nella Giudea e
nella Samaria, convertendo moltissimi alla fede cristiana. Partito poi per la
Spagna, vi convertì alcuni a Cristo; di questi in seguito san Pietro ne ordinò
sette vescovi e li inviò per primi in Spagna. Quindi ritornato a Gerusalemme,
avendo guadagnato, fra gli altri, alla verità della fede il mago Ermogene, e
proclamando liberamente la divinità di Gesù Cristo, Erode Agrippa, divenuto re
sotto l'imperatore Claudio, per conciliarsi i Giudei, condannò Giacomo alla
pena capitale. Colui che l'aveva condotto al tribunale, vedendo il coraggio col
quale andava al martirio, si dichiarò cristiano anche lui.
Mentre
venivano portati al supplizio, egli chiese perdono a Giacomo; e Giacomo,
baciandolo: «La pace sia con te» gli disse. Pertanto vennero tutti due
decapitati; poco prima Giacomo aveva guarito un paralitico. Il suo corpo fu poi
trasportato a Compostela, dove è in sommo onore, accorrendovi pellegrini da
tutte le parti del mondo per motivo di pietà e di voti. Per celebrare la
memoria del suo natale, la Chiesa ha scelto quest'oggi, ch'è il giorno della
sua traslazione, perché fu verso la festa di Pasqua ch'egli, primo degli
Apostoli, rese testimonianza a Gesù Cristo con l'effusione del suo sangue a
Gerusalemme.
(Breviario
Romano)
Ex Proprio pro Hispaniarum Regno
Paramentis rubeis - Duplex I classis cum octava
INTROITUS
Isa
66, 19. - Ponam
in eis signum, dicit Dominus, et mittam ex eis ad eos qui non audierunt de me,
et annuntiabunt gloriam meam gentibus. ~~ Ps 18, 2. - Cæli
enarrant gloriam Dei, et opera manuum ejus annuntiat firmamentum. ~~ Glória ~~ Ponam in eis signum, dicit Dominus,
et mittam ex eis ad eos qui non audierunt de me, et annuntiabunt gloriam meam
gentibus.
Isa
66, 19. - Io porrò in essi un
segno e di essi ne manderò a coloro che non sentirono mai parlare di me e
annunzieranno ai Gentili la mia gloria. ~~ Ps 18, 2. - I
cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue
mani. ~~ Gloria ~~ Io porrò in essi un segno e di essi
ne manderò a coloro che non sentirono mai parlare di me e annunzieranno ai
Gentili la mia gloria.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Esto,
Dómine, plebi tuæ sanctificátor et custos: ut, Apóstoli tui Iacóbi muníta
præsídiis, et conversatióne tibi pláceat, et secúra mente desérviat. Per
Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Signore, santifica e custodisci il tuo popolo: sorretto dall'aiuto del tuo
apostolo Giacomo ti piaccia per la santità della vita e ti serva in tranquillità
di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
LECTIO
Léctio
Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corinthios.
1 Cor
4:9-15
Fratres:
Puto, quod Deus nos Apóstolos novíssimos osténdit, tamquam morti destinátos:
quia spectáculum facti sumus mundo et Angelis et homínibus. Nos stulti propter
Christum, vos autem prudéntes in Christo: nos infírmi, vos autem fortes: vos
nóbiles, nos autem ignóbiles. Usque in hanc horam et esurímus, et sitímus, et
nudi sumus, et cólaphis caedimur, et instábiles sumus, et laborámus operántes
mánibus nostris: maledícimur, et benedícimus: persecutiónem pátimur, et
sustinémus: blasphemámur, et obsecrámus: tamquam purgaménta huius mundi facti
sumus, ómnium peripséma usque adhuc. Non ut confúndam vos, hæc scribo, sed ut
fílios meos caríssimos móneo. Nam si decem mília pædagogórum habeátis in
Christo: sed non multos patres. Nam in Christo Iesu per Evangélium ego vos génui.
Fratelli:
Mi pare che Dio abbia veramente messo noi apostoli all'ultimo posto, come dei
destinati a morte, perché siamo divenuti spettacolo al mondo, agli Angeli e
agli uomini. Noi stolti per Cristo e voi prudenti in Cristo; noi deboli e voi
forti; voi onorati e noi disprezzati. Anche in questo momento noi soffriamo
fame e nudità; siam presi a schiaffi, e non abbiamo ove posarci; e ci
affanniamo a lavorare con le nostre mani; maledetti, benediciamo; perseguitati,
sopportiamo: calunniati, preghiamo; sino ad ora trattati come la spazzatura del
mondo, il rifiuto di tutti! Non per farvi arrossire vi scrivo queste cose, ma
per ammonirvi come carissimi miei figliuoli; perché anche se avete diecimila
precettori in Cristo, non avete però molti padri; perché sono io che vi ho
generati in Cristo Gesù mediante il Vangelo.
GRADUALE
Mal
2, 6
Lex
Domini semper fuit in ore ejus, et iniquitas non est inventa in labiis ejus
V. In pace et in æquitate ambulavit, et impios convertit
ab iniquitate.
La
legge del Signore fu sempre nel suo cuore e mai sulle sue labbra fu trovata
iniquità.
V. Ha camminato con pace e rettitudine e ha convertito
molti empi.
ALLELUIA
Allelúia,
allelúia
O
sidus refúlgens Hispániæ, sancte Jacóbe Apóstole: intercede pro nobis ad
Dóminum. Allelúia.
Alleluia,
alleluia.
O
rutilante stella della Spagna, San Giacomo Apostolo, intercedi per noi presso
Dio. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt
20:20-23
In
illo témpore: Accessit ad Iesum mater filiórum Zebedaei cum fíliis suis,
adórans et petens áliquid ab eo. Qui dixit ei: Quid vis? Ait illi: Dic, ut
sédeant hi duo fílii mei, unus ad déxteram tuam et unus ad sinístram in regno
tuo. Respóndens autem Iesus, dixit: Néscitis, quid petátis. Potéstis bíbere
cálicem, quem ego bibitúrus sum? Dicunt ei: Póssumus. Ait illis: Cálicem quidem
meum bibétis: sédere autem ad déxteram meam vel sinístram, non est meum dare
vobis, sed quibus parátum est a Patre meo.
In quel
tempo si accostò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i propri figliuoli,
adorando e in atto di chiedere qualche cosa. «Che vuoi?» le disse. Quella
rispose: «Di' che seggano questi due miei figliuoli, uno alla destra e l'altro
alla tua sinistra nel tuo regno». E Gesù rispose: «Non sapete quello che
domandate. Potete voi bere il calice, che io berrò?». Gli rispondono: «Lo
possiamo». Dice loro: «Il calice mio voi certo lo berrete: sedere però alla mia
destra o alla mia sinistra non sta a me concedervelo, ma è per quelli cui è
stato preparato dal Padre mio».
Credo (per totam octavam)
OFFERTORIUM
Ps
138:17
Nimis
bonoráti sunt amíci tui, Deus: nimis confortátus est principátus eórum
I
tuoi amici, o Dio, sono sommamente onorati; veramente forte è diventato il loro
principato.
SECRETA
Oblatiónes
pópuli tui, quaesumus, Dómine, beáti Iacóbi Apóstoli pássio beáta concíliet:
et, quæ nostris non aptæ sunt méritis, fiant tibi plácitæ eius deprecatióne.
Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Il
glorioso martirio del beato apostolo Giacomo ti renda gradite, Signore, le
offerte del tuo popolo: e poiché i meriti non le fanno degne di te, ti
piacciano per le sue preghiere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i
secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE APOSTOLIS
Vere
dignum et iustum est, æquum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut
gregem tuum, Pastor ætérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua
protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui
vicários eídem contulísti præésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis,
cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum
glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes
E’
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a
te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non
abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e
proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai
eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli
Angeli e agli Arcangeli ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori
celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria
COMMUNIO
Eccli
45,20-21
Ipsum
elegit Dominus in salutem gentium et dedit illi in præceptis suis potestatem,
in testamentis judiciorum: docere Jacob testimonia, et in lege sua lucem dare
Israël.
Il
Signore lo scelse per la salvezza delle genti, gli affidò i suoi comandamenti,
il potere sulle prescrizioni del diritto, perché insegnasse a Giacobbe i
decreti e illuminasse Israele nella sua legge.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Beáti
Apóstoli tui Iacóbi, quaesumus, Dómine, intercessióne nos ádiuva: pro cuius
festivitáte percépimus tua sancta lætántes.Per Dominum nostrum Iesum Christum,
Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Aiutaci,
Signore, per l'intercessione del tuo santo apostolo Giacomo: nella cui festa
abbiamo ricevuto con gioia i tuoi santi misteri. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Qui la messa di San Giacomo per la Chiesa Universale: http://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/07/san-giacomo-il-maggiore-apostolo.html
Nessun commento:
Posta un commento