Quando
la più vasta e più bella parte della Spagna era oppressa dal barbaro giogo dei
Saraceni, e innumerevoli fedeli sotto sì inumana e infelice schiavitù,
correvano grandissimo pericolo di rinnegare la fede cristiana, a danno
dell'eterna loro salute, la beatissima Regina del cielo volendo benevolmente
rimediare ai mali sì grandi e numerosi, manifestò la sua estrema carità per
liberarli. Difatti, mentre san Pietro Nolasco, andava continuamente ruminando
nelle sue sante meditazioni in qual maniera poter venire in aiuto delle
suddette calamità di tanti Cristiani, gli apparve con volto ilare la stessa
beatissima Vergine, dicendogli come sarebbe accettissimo a lei e al suo Figlio
unigenito, se si fondasse in suo onore un ordine religioso avente per scopo di
liberare gli schiavi dalla tirannide dei Turchi. Incoraggiato da questa celeste
visione, l'uomo di Dio, tutto arse per questa impresa. La medesima notte,
la santissima Vergine apparve, anche san Raimondo di Penafort, confessore del
Nolasco, e a Giacomo II d'Aragona, esortandoli a collaborare alla fondazione
dell'Ordine. I tre, dopo aver conferito fra loro, trovatisi d'accordo
intrapresero la fondazione d'un Ordine in onore della Vergine Madre, sotto nome
di santa Maria della Mercede e della redenzione degli schiavi. Pertanto il 10
d'Agosto dell'anno del Signore 1218, il re Giacomo decretò la fondazione di
quest'istituto già concepito da quei santi uomini, obbligandone i soci con un
quarto voto, di rimanere come ostaggi in potere dei pagani, se fosse stato necessario
per la liberazione dei Cristiani. Il re concesse loro di portare sul petto le
sue proprie armi, e s'interessò di far approvare da Gregorio IX questo istituto
e i voti religiosi ispirati da sì sublime carità verso il prossimo. Ma lo
stesso Dio, mercé la Vergine Madre, fece crescere talmente questa istituzione,
che con molta rapidità e successo si sparse su tutta la faccia della terra, e
fiorì di santi uomini insigni per carità e pietà, i quali si dedicavano a
raccogliere elemosine dai Cristiani per riscattare i loro fratelli, e dare
spesso se stessi come pegno per liberarne un gran numero. Al fine poi di
rendere a Dio e alla Vergine Madre le dovute grazie per sì benefica
istituzione, la Sede apostolica dopo aver accordato allo stesso ordine
innumerevoli privilegi, concedesse di celebrare questa festa particolare e di
recitarne l'Ufficio.
PROPRIUM
MISSAE IN DESCENSIONE B.M.V. DE MERCEDE
A
S.R.C. concessa Dioecesi Barcinonesi die 28 nov. 1861
INTROITUS
Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub
honóre beátæ Maríæ Vírginis: de cujus Descensione gaudent Angeli et colláudant
Fílium Dei. ~~ Ps 44:2.- Eructávit
cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. ~~ Glória ~~ Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum
celebrántes sub honóre beátæ Maríæ Vírginis: de cujus Descensione gaudent
Angeli et colláudant Fílium Dei
Rallegriamoci tutti nel Signore celebrando questo
giorno di festa in onore della Discesa della beata Vergine Maria! Della sua
festa gioiscono gli angeli, e insieme lodano il Figlio di Dio. ~~ Ps 44:2.- Vibra nel mio cuore un
ispirato pensiero, mentre al Sovrano canto il mio poema. ~~ Gloria ~~ Rallegriamoci tutti nel Signore
celebrando questo giorno di festa in onore della Discesa della beata Vergine
Maria! Della sua festa gioiscono gli angeli, e insieme lodano il Figlio di Dio.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui per gloriosíssimam Fílii tui Matrem, ad
liberandos Christi fidéles a potestáte paganórum, nova Ecclésiam tuam prole
amplificáre dignátus es: præsta, quaesumus; ut, quam pie venerámur tanti óperis
institutrícem, ejus páriter méritis et intercessióne, a peccátis ómnibus et
captivitáte daemonis liberémur. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum
filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O Dio, che per liberare i fedeli di Cristo dalla
schiavitù dei pagani, ti sei degnato di arricchire la Chiesa di una nuova
famiglia per mezzo della gloriosissima Madre del tuo Figlio:onde come
devotamente la veneriamo Istitutrice di così grande opera, così, per i suoi
meriti e per la sua intercessione, concedici di essere liberati da tutti i
peccati e dalla schiavitù del demonio. Per il medesimo nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Lectio libri Sapientiæ
Cant 2, 1-6 et 10-14
Ego flos campi, et lilium convallium. Sicut lilium
inter spinas, sic amica mea inter filias. Sicut malus inter ligna silvarum, sic
dilectus meus inter filios. Sub umbra illius quem desideraveram sedi, et
fructus ejus dulcis gutturi meo. Introduxit me in cellam vinariam; ordinavit in
me caritatem. Fulcite me floribus, stipate me malis, quia amore langueo. Læva
ejus sub capite meo, et dextera illius amplexabitur me. En dilectus meus
loquitur mihi. Surge, propera, amica mea, columba mea, formosa mea, et veni: jam
enim hiems transiit; imber abiit, et recessit. Flores apparuerunt in terra
nostra; tempus putationis advenit: vox turturis audita est in terra nostra;
ficus protulit grossos suos;vineæ florentes dederunt odorem suum. Surge, amica
mea, speciosa mea, et veni: columba mea, in foraminibus petræ, in caverna
maceriæ, ostende mihi faciem tuam, sonet vox tua in auribus meis: vox enim tua
dulcis, et facies tua decora.
Io sono il fiore del campo ed il giglio delle
convalli. Come un giglio fra le spine, così la mia amata tra le fanciulle. Come
un melo tra gli alberi del bosco, il mio diletto fra i giovani. Alla sua ombra,
cui anelavo, mi siedo e dolce è il suo frutto al mio palato. Mi ha introdotto
nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore. Sostenetemi con fiori,
rinfrancatemi con pomi,perché io languo per amore. La sua sinistra è sotto il
mio capo e la sua destra mi abbraccia. Ora parla il mio diletto e mi dice:
«Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché, ecco, l'inverno è passato, è
cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo
della potatura è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella
nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite
spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che
stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo
viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è
leggiadro».
GRADUALE
Cant 2, 4-5
Introduxit me in cellam vinariam; ordinavit in me
caritatem.
V. Fulcite me
floribus, stipate me malis, quia amore langueo.
Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo
vessillo su di me è amore.
V. Sostenetemi con fiori, rinfrancatemi con pomi, perché io languo per amore.
ALLELUIA
Alleluja, alleluja.
Tu Regis alti janua, et aula lucis fulgida: vitam
datam per Virginem, gentes redemptæ, plaudite.
Alleluja, alleluja.
Tu sei la porta del gran Re e la fulgida dimora della
luce: applaudite, o genti redente, poiché per mezzo della Vergine ci è stata
data la vita.
SEQUENTIA
Plaudat agmen captivorum,
turba psallat Christianorum,
laetum sumat et decorum
in hac die canticum.
Simul omnes exsultemus,
atque grati celebremus,
lucem tantam, qua gaudemus,
vincla fracta cernere.
Fulget jam dies benigna,
qua caelitum plausu digna,
suae celebrando signa
caritatis exhibet.
Ecce fidem, ecce vitam,
astu, plagis impetitam,
fere tot malis contritam,
firma Virgo Genitrix.
Ejulatus et lamenta
fidae plebis, et tormenta
videns illa, non fuit lenta
dexteram porrigere.
Ut discrimina solvantur,
quibus mersi contristantur,
atque in patriam reducantur
fide cursus integri.
Dum Nolascus cogitaret,
ut opressos liberaret,
et assiduis vacaret
meditationibus:
Clemens se fronte serena,
ut misellos de catena
ipse levet Saracena,
illi dat conspicere.
Sibi gratum nimis fore,
Nato quoque promit ore,
sacrum si pro sui honore
ipse condat Ordinem.
Cui praesertim sit curare,
ferro vinctos explicare,
sospitesque revocare
a fera tyrannide.
Hoc insigne amoris rari
opus jubet asservari;
et ut possit propagari,
palam docet alios.
Coepit Petrus obsequendo,
cum sodalibus, vovendo,
si necesse sit, manendo
in pignus, redimere.
Dulcis Institutrix nostra,
Matrem nobis te esse monstra,
et captivos refove.
Ignem augem, fac praeclaram,
atque Nato redde caram,
quam fundasti sobolem.
Da quod tibi grati simus:
et ut tartara possimus
evitare, cum abimus,
vultum tuum exhibe.
Amen. Alleluja.
|
Esulti la
schiera dei prigionieri,
erompa in
salmi i Cristiani,
intonino in
questo giorno
un lieto e
degno cantico.
Tutti insieme
esultiamo,
e con
gratitudine celebriamo
cotanto
splendore che ci fa gioire
nel vedere
rotte le catene.
Risplende il
giorno benigno,
in cui
l’Acclamata dai cieli
mostra i
gloriosi segni
della sua
carità.
Ecco la fede,
ecco la vita,
assalite
dalle astuzie e dalle piaghe,
dai mali
quasi distrutte,
la Vergine
Madre rafforza.
Vedendo i
pianti e i lamenti
e i tormenti
del popolo fedele,
ella non
tardò
a porgere la
sua destra.
Affinchè
fossero liberati dai pericoli,
immersi nei
quali erano contrasti,
e fossero
ricondotti in patia
integri nella
fede.
Mentre il
Nolasco pensava
a come
liberare gli oppressi
e
assiduamente vagava
nelle
meditazioni.
Clemente e
col volto ilare,
gli fa
comprendere che
egli trarrà
in salvo i poverelli
dalle catene
dei Saraceni.
Anche da
parte del Figlio,
gli rivela
che sarebbe gradito
che in suo
onore
fondi un
Sacro Ordine.
Che
particolarmente curi,
liberi dai
ceppi i prigionieri
e li tragga
in salvo
dalla crudele
tirranide.
Comanda di
preservare quest’insegne
opera di
singolare amore
e per essere
propagata
la rivela ad
altri.
Pietro,
obbedendo, inizia a redimere,
facendo voto
coi compagni
di dare, se
necessario,
se stessi in
pegno.
Dolce nostra
Istituitrice,
mostrati a
noi come Madre
e conforta i
prigionieri.
Infamma e
glorifica
e rendi
gradita al tuo Figlio
la famiglia
che fondasti.
Concedici di
piacerti:
e perché
possiamo
evitare
l’inferno,
mostraci il
tuo volto.
Amen.
Alleluia.
|
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Joánnem.
Joann 19:25-27.
In illo témpore: Stabant juxta Crucem Jesu
Mater ejus, et soror Matris ejus, María Cléophæ, et María Magdaléne. Cum
vidísset ergo Jesus Matrem, et discípulum stantem, quem diligébat, dicit Matri
suæ: Múlier, ecce fílius tuus. Deinde dicit discípulo: Ecce Mater tua. Et ex
illa hora accépit eam discípulus in sua.
In quel tempo, stavano presso la croce di
Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa, e Maria Maddalena.
Gesù, dunque, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che amava, disse a
sua madre: «Donna, ecco tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre».
E da quell'ora il discepolo la prese con sé.
Credo
OFFERTORIUM
Judith 13,31
Benedicta tu a Deo tuo in omni tabernaculo
Jacob, quoniam in omni gente quæ audierit nomen tuum, magnificabitur super te
Deus Israël.
Benedetta sei tu dal tuo Dio in ogni tenda
di Giacobbe, poiché in ogni popolo che avrà udito il tuo nome, verrà
magnificato in te il Dio d’Israele.
SECRETA
Tua, Domine, munera recolentes, hostias
tibi laudis offerimus: suppliciter deprecantes; ut qui dignatus es per
Unigeniti tui Matrem fideles a barbarorum eripere servitute, propitius nos
quoquee a dæmonis laqueis et captivitate præstes immunes. Per eundem Dominum
nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ricordando i tuoi doni, ti offriamo,
Signore, il sacrificio di lode e ti supplichiamo: Tu che per mezzo della Madre
del tuo Unigenito ti sei degnato di liberare i tuoi fedeli dalla schiavitù dei
barbari, concedici, propizio, di essere immuni dalle catene e dalla schiavitù
del demonio. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
PRAEFATIO DE BEATA MARIA VIRGINE
Vere dignum et justum est, æquum et
salutáre, nos tibi semper et ubique grátias ágere: Dómine sancte, Pater
omnípotens, ætérne Deus: Et te in Descensione beátæ Maríæ semper Vírginis
collaudáre, benedícere et prædicáre. Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritus
obumbratióne concépit: et, virginitátis glória permanénte, lumen ætérnum mundo
effúdit, Jesum Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant
Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac
beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut
admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:
È veramente degno e giusto, conveniente e
salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo,
Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Te, nella Discesa della Beata sempre Vergine
Maria, lodiamo, benediciamo ed esaltiamo. La quale concepì il tuo Unigenito per
opera dello Spirito Santo e, conservando la gloria della verginità, generò al
mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui, la tua
maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I
Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime
esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre
supplici confessiamo dicendo
COMMUNIO
Cant 8,7
Aquæ multæ non potuerunt extinguere
caritatem, nec flumina obruent illam. Si dederit homo omnem substantiam domus
suæ pro dilectione, quasi nihil despiciet eam. Alleluja
Le grandi acque non possono spegnere
l'amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio. Alleluia
POSTCOMMUNIO
Oremus
Redemptionis nostræ, Domine, sacramentis
perceptis, beatissimæ Genitricis tuæ intercessione nos refove: ut cujus ope
corporis vincula exuimus, ab animæ quoque nexibus, ipsa de obsecrante,
solvamur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus,
per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo
Ricevuti i sacramenti della nostra
Redenzione, rafforzaci, o Signore, mercè l’intercessione della tua
beatissima Madre: per la sua preghiera, siamo liberati dalle catene del corpo,
come da quelle che ci costringono l’anima: Tu che sei Dio e vivi e regni con
Dio Padre in unità con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
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