lunedì 1 ottobre 2018

San Gregorio l'Illuminatore, Apostolo dell'Armenia

Gregorio, discendente dei Re dell’Armenia, fuggito ancor bambino dalla patria a Cesarea di Cappadocia, ivi ricevette il santo battesimo e una educazione cristiana; si sposò ed ebbe due figli, Ortane e Arostane.  Non ignorando ciò che il padre aveva fatto - l’uccisione del Re Kosrov - si diede volontariamente in schiavitù al figlio di questi Tiridate III che lo avrebbe condotto poi con sé in Armenia, una volta riottenuto dai Romani il regno. Gregorio, dopo quattordici anni di atrocissimi tormenti, sostenuti con invitta costanza per di non sacrificare agli idoli, riuscì a convertire alla vera fede il Re e i suoi ministri. Tiridate, animato da santo zelo, distrusse tutti i templi degli idoli ed edificò molte chiese sicché, verso il 301, il suo Regno fu il primo ad adottare la Religione Cattolica come unica ed ufficiale. Quindi sollecitò con insistenza che Gregorio fosse consacrato Vescovo. Trovandosi questi nel dubbio se accettare o meno sì gravoso ufficio, un Angelo lo confortò, quindi ricevette il sommo sacerdozio dalle mani di Leonzio, Vescovo di Cesarea. Tornato in patria si adoperò sempre più alacremente per la propagazione della vera fede, confermando la predicazione con la vita santa e coi miracoli: i templi dei demoni cadono alle sue preghiere, sanati sono i malati. Infine desideroso di riposarsi in Dio, consacrò vescovo suo figlio Arostane e ne andò in solitudine con pochi allievi, ove dedito a un digiuno sì ammirabile e alla contemplazione, pieno dei giorni si addormentò nel Signore, sotto l’Imperatore Costantino Magno, verso il 332.  Le sue reliquie nel secolo VIII furono traslate in Italia per sottrarle alla furia degli Iconoclasti. A Napoli, nella splendida chiesa di san Gregorio Armeno, si conservano il capo, le catene e i frammenti delle verghe, con cui fu torturato. Nella Cattedrale di Nardò si venera un braccio. Entrambe le città lo hanno eletto loro Patrono al cospetto di Dio.  Il Martirologio Romano lo ricorda il 30 settembre. I Menologi orientali lo celebrano Martire.


INTROITUS
Eccli 45:30.- Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in ætérnum ~~ Ps 131:1.- Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis eius. ~~ Glória ~~ Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in ætérnum

Eccli 45:30.- Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e cosi durerà per sempre la sua dignità sacerdotale. ~~ Ps 131:1.- Ricordati, Signore, di David e di tutta la pietà sua. ~~ Gloria ~~ Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e cosi durerà per sempre la sua dignità sacerdotale.


Gloria


ORATIO
Orémus.
Deus, qui per beátum Gregórium Pontíficem et Mártyrem tuum Arméniæ gentis pópulum regémque veræ fídei lucem recípere tribuísti: da Ecclésiæ tuæ de tantis gaudére triúmphis, et apud te méritis eiusdem et précibus adiuvári. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
O Dio, che per mezzo del beato Gregorio Vescovo e Martire, hai dato al popolo dell’Armenia e al suo re di accogliere la luce della vera fede: da’ alla tua Chiesa di gioire per cotanti trionfi e di essere aiutata dai meriti e dalle preci di lui. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Timótheum.
1 Tim 6:11-16 
Caríssime: Sectáre iustítiam, pietátem, fidem, caritátem, patiéntiam, mansuetúdinem. Certa bonum certámen fídei, apprehénde vitam ætérnam, in qua vocátus es, et conféssus bonam confessionem coram multis téstibus. Præcípio tibi coram Deo, qui vivíficat ómnia, et Christo Iesu, qui testimónium réddidit sub Póntio Piláto, bonam confessiónem: ut serves mandátum sine mácula, irreprehensíbile usque in advéntum Dómini nostri Iesu Christi, quem suis tempóribus osténdet beátus et solus potens, Rex regum et Dóminus dominántium: qui solus habet immortalitátem, et lucem inhábitat inaccessíbilem: quem nullus hóminum vidit, sed nec vidére potest: cui honor et impérium sempitérnum. Amen.

Carissimo, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti scongiuro di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Così sia.

GRADUALE 
Ps 88:21-23.  
Invéni David servum meum, óleo sancto meo unxi eum: manus enim mea auxiliábitur ei, et bráchium meum confortábit eum.
V. Nihil profíciet inimícus in eo, et fílius iniquitátis non nocébit ei.

Ho trovato Davide mio servo e l’ho unto col mio sacro olio: gli sarà d’aiuto la mia mano e lo rinforzerà il mio braccio
V. Nulla potrà su di lui il nemico e gli nuocerà il figlio dell’iniquità.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Ps 109:4.
Tu es sacérdos in ætérnum, secúndum órdinem Melchísedech. Allelúia.

Alleluia, alleluia
Tu sei Sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchisedech. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 14:26-33. 
In illo témpore: Dixit Iesus turbis: Si quis venit ad me, et non odit patrem suum, et matrem, et uxórem, et fílios, et fratres, et soróres, adhuc autem et ánimam suam, non potest meus esse discípulus. Et qui non báiulat crucem suam, et venit post me, non potest meus esse discípulus. Quis enim ex vobis volens turrim ædificáre, non prius sedens cómputat sumptus, qui necessárii sunt, si hábeat ad perficiéndum; ne, posteáquam posúerit fundaméntum, et non potúerit perfícere, omnes, qui vident, incípiant illúdere ei, dicéntes: Quia hic homo coepit ædificáre, et non pótuit consummáre? Aut quis rex iturus commíttere bellum advérsus álium regem, non sedens prius cógitat, si possit cum decem mílibus occúrrere ei, qui cum vigínti mílibus venit ad se? Alióquin, adhuc illo longe agénte, legatiónem mittens, rogat ea, quæ pacis sunt. Sic ergo omnis ex vobis, qui non renúntiat ómnibus, quæ póssidet, non potest meus esse discípulus.

In quel tempo, Gesù disse alle turbe: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

OFFERTORIUM
Ps 88:25.  
Véritas mea et misericórdia mea cum ipso: et in nómine meo exaltábitur cornu eius.

Staranno sempre con lui la mia verità e la mia misericordia: nel mio Nome si innalzerà la sua potenza

SECRETA
Hóstias tibi, Dómine, beáti Gregorii Mártyris tui atque Pontíficis dicátas méritis, benígnus assúme: et ad perpétuum nobis tríbue proveníre subsídium. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Accetta, o Signore, la vittima consacrata ai meriti del beato Gregorio, tuo Martire e Pontefice, e fa’ che noi possiamo godere di un aiuto duraturo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Ps 88:36; 88:37-38.
Semel iurávi in sancto meo: Semen eius in ætérnum manébit: et sedes eius sicut sol in conspéctu meo, et sicut luna perfécta in ætérnum, et testis in coelo fidélis.

Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: In eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole, sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo».

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Refécti participatióne múneris sacri, quaesumus, Dómine, Deus noster: ut, cuius exséquimur cultum, intercedénte beáto Gregorio Mártyre tuo atque Pontífice, sentiámus efféctum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo
Ristorati dalla partecipazione al sacro dono, ti preghiamo, o Signore Iddio nostro, che intercessione del beato Gregorio, tuo Martire e Pontefice, sentiamo in noi l’effetto del culto che in suo onore abbiamo compiuto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.



  


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