domenica 11 febbraio 2018

Messa votiva del Santissimo Sacramento

Durante le Quarantore è usanza celebrare davanti a Gesù Sacramentato solennemente esposto la messa votiva de Sanctissimo Eucharistiae Sacramento.
Per le Quarantore: Le Quarantore
Altre devote preghiere al Santissimo Sacramento: Ammenda onorevole al Santissimo Sacramento e Litanie riparatrici



PROPRIUM MISSAE


INTROITUS
Ps 80:17.- Cibávit eos ex ádipe fruménti: et de petra, melle saturávit eos. (T.P. Allelúja, allelúja)  ~~  Ps 80:2- Exsultáte Deo, adjutóri nostro: jubiláte Deo Jacob.  ~~  Glória  ~~  Cibávit eos ex ádipe fruménti: et de petra, melle saturávit eos. (T.P. Allelúja, allelúja)


Ps 80:17.- Li ha nutriti col fiore del frumento: e li ha saziati col miele scaturito dalla roccia. (T.P. Alleluia, alleluia)  ~~  Ps 80:2.- Esultate in Dio nostro aiuto: giubilate nel Dio di Giacobbe.  ~~  Gloria  ~~  Li ha nutriti col fiore del frumento: e li ha saziati col miele scaturito dalla roccia. (T.P. Alleluia, alleluia) 




Gloria



ORATIO

Orémus.

Deus, qui nobis sub Sacraménto mirábili passiónis tuæ memóriam reliquísti: tríbue, quaesumus, ita nos Córporis et Sánguinis tui sacra mystéria venerári; ut redemptiónis tuæ fructum in nobis júgiter sentiámus: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Preghiamo.
O Dio, che nell’ammirabile Sacramento ci lasciasti la memoria della tua Passione: concedici, Te ne preghiamo, di venerare i sacri misteri del tuo Corpo e del tuo Sangue così da sperimentare sempre in noi il frutto della tua redenzione: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


LECTIO

Léctio Epistolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corinthios

1 Cor 11:23-29

Fratres: Ego enim accépi a Dómino quod et trádidí vobis, quóniam Dóminus Jesus, in qua nocte tradebátur, accépit panem, et grátias agens fregit, et dixit: Accípite, et manducáte: hoc est corpus meum, quod pro vobis tradétur: hoc fácite in meam commemoratiónem. Simíliter ei cálicem, postquam cenávit, dicens: Hic calix novum Testaméntum est in meo sánguine. Hoc fácite, quotiescúmque bibétis, in meam commemoratiónem. Quotiescúmque enim manducábitis panem hunc et cálicem bibétis, mortem Dómini annuntiábitis, donec véniat. Itaque quicúmque manducáverit panem hunc vel bíberit cálicem Dómini indígne, reus erit córporis et sánguinis Dómini. Probet autem seípsum homo: et sic de pane illo e dat et de calice bibat. Qui enim mánducat et bibit indígne, judícium sibi mánducat et bibit: non dijúdicans corpus Dómini.


Fratelli, io, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.


GRADUALE

Ps 144:15-16

Oculi ómnium in te sperant, Dómine: et tu das illis escam in témpore opportúno,

V. Aperis tu manum tuam: et imples omne animal benedictióne.


Gli occhi di tutti sperano in Te, o Signore: e Tu concedi loro il cibo a tempo opportuno,
V. Apri la tua mano: e colma ogni essere vivente della tua benedizione


Durante l’anno dopo il Graduale si dice

Allelúja, allelúja,

Joannes 6:56-57

Caro mea vere est cibus, et sanguis meus vere est potus: qui mandúcat meam carnem et bibit meum sánguinem, in me manet et ego in eo. Alleluja.


Alleluia, alleluia,
La mia carne è veramente cibo, e il mio sangue è veramente bevanda: chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui. Alleluia.


Dopo Settuagesima dopo il Gruduale, omessa l’Alleluia, si dice

Malach. 1,11

Ab ortu solis usque ad occasum, magnum est nomen meum in gentibus.

V. Et in omni loca sacrificatur, et offeretur nomini meo oblatio munda:quia magnum est nomen meum in gentibus

Prov 9,5

V. Venite, comedite panen meum: et bibite vinum meum, quod miscui vobis.


Dall'oriente all'occidente grande è il mio nome fra le genti.
V. In ogni luogo si sacrifica ed al mio nome si offre una oblazione pura, perché grande è il mio nome fra le genti

V. Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato


Duante il tempo di pasqua, omesso il Graduale, si dice

Alleluja, alleluja

Luc. 24,35

Cognoverunt discipuli Dominum Jesum in fractione panis. Alleluja

Joannes 6:56-57

Caro mea vere est cibus, et sanguis meus vere est potus: qui mandúcat meam carnem et bibit meum sánguinem, in me manet et ego in eo. Alleluja.


Alleluia, alleluia
I discepoli riconobbero il Signore Gesù nello spezzare il pane. Alleluia
La mia carne è veramente cibo, e il mio sangue è veramente bevanda: chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui. Alleluia.


EVANGELIUM

Sequéntia  sancti Evangéli secúndum Joánnem.

Joann 6:56-59

In illo témpore: Dixit Jesus turbis Judæórum: Caro mea vere est cibus et sanguis meus vere est potus. Qui mandúcat meam carnem e bibit meum sánguinem, in me manet et ego in illo. Sicu misit me vivens Pater, et ego vivo propter Patrem: et qu mandúcat me, et ipse vivet propter me. Hic est panis, qu de coelo descéndit. Non sicu manducavérunt patres vestri manna, et mórtui sunt. Qu manducat hunc panem, vivet in ætérnum.


In quel tempo Gesù disse alle turbe dei Giudei: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.


OFFERTORIUM

Levit 21:6

Sacerdótes Dómini incénsum et panes ófferunt Deo: et ideo sancti erunt Deo suo, et non pólluent nomen ejus. (T.P. Allelúja)


I sacerdoti del Signore offrono incenso e pane a Dio: pertanto saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il suo nome. (T.P. Alleluia)


SECRETA

Ecclésiæ tuæ, quaesumus, Dómine, unitátis et pacis propítius dona concéde: quæ sub oblátis munéribus mýstice designántur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


O Signore, Te ne preghiamo, concedi propizio alla tua Chiesa i doni dell’unità e della pace, che misticamente son figurati dalle oblazioni presentate. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


PRÆFATIO DE NATIVITATE DOMINI

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostræ óculis lux tuæ claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes.


È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all’amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine


COMMUNIO

1 Cor 11:26-27

Quotiescúmque manducábitis panem hunc et cálicem bibétis, mortem Dómini annuntiábitis, donec véniat: itaque quicúmque manducáverit panem vel bíberit calicem Dómini indígne, reus erit córporis et sánguinis Dómini. (T.P. Allelúja)


Tutte le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore, finché verrà: ma chiunque avrà mangiato il pane e bevuto il sangue indegnamente sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore. (T.P. Alleluia)


POSTCOMMUNIO

Orémus.

Fac nos, quæsumus, Dómine, divinitátis tuæ sempitérna fruitióne repléri: quam pretiósi Corporis et Sanguinis tui temporalis percéptio præfigúrat: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum.  Amen.


Preghiamo.
O Signore, Te ne preghiamo, fa che possiamo godere del possesso eterno della tua divinità: prefigurato dal tuo prezioso Corpo e Sangue che ora riceviamo: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen




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