Il
3 febbraio, per la festa di san Biagio, vescovo e martire, si celebra la
benedizione della gola. Questa piissima pratica ha origine dalla guarigione di
un fanciullo che stava per morire a causa di una spina conficcataglisi nella
trachea, operata da san Biagio.
Era
questi Vescovo di Sebaste (Armenia), famoso
per la vita santa per il dono dei miracoli, e versò il sangue per la fede di
Gesù Cristo al tempo dell’Imperatore Licinio nel 316. Fatto arrestare dal
governatore Agricolao, sorridente si consegnò ai soldati. L’empio tiranno, dopo
aver compreso che a nulla servivano le blandizie, gli fece soffrire i più aspri tormenti:
bastonato, sospeso a un legno, straziato coi pettini di ferro; ma tutti li
sopportò con volto ilare e gloriosamente li superò. Fatto gettare in un lago,
fece il segno della croce e camminò sulle acque, invitando i pagani a
camminarvi anch’essi sopra se confidavano nei loro idoli: vi entrarono e vi annegarono,
mentre al Santo apparve uno spirito beato che lo elogiò: “O anima illuminata
dal Signore, o Pontefice amico di Dio, esci da codesta acqua per ricevere la
corona della gloria immortale”. Infatti, il confuso e irato Agricolao lo fece
decapitare. Con lui furono decapitati anche due fanciulli e alcune donne che si
erano esposte a raccogliere il suo sangue.
V. Adjutórium
nostrum in nómine Dómini.
R. Qui fecit
cælum et terram.
V. Dóminus
vobíscum.
R. Et cum
spíritu tuo.
Orémus.
Omnípotens
et mitíssime Deus, qui ómnium mundi rerum diversitátes solo Verbo creásti, et
ad hóminum reformatiónem illud idem Verbum, per quod facta sunt ómnia,
incarnári voluisti: qui magnus es et imménsus, terríbilis atque laudábilis,
ac fáciens mirabília : pro cujus fidei confessióne gloriósus Martyr et
Póntifex Blásius, diversórum tormentórum génera non pavéscens, martýrii
palmam felíciter est adéptus : quique eídem, inter céteras grátias, hanc
prærogatívam contulísti, ut, quoscúmque gútturis morbos tua virtúte curáret;
maiestátem tuam supplíciter exorámus, ut non inspéctu reátus nostri, sed eius
placátus méritis et précibus, hanc ceræ creatúram bene ✠ dícere, ac sancti ✠ ficáre tua venerábili pietáte dignéris, tuam grátiam infundéndo; ut
omnes, quorum colla per eam ex bona fide tacta fúerint, a quocúmque gútturis
morbo ipsíus
passiónis méritis liberántur, et in Ecclésia sancta tua sani et hílares tibi
gratiárum réferant actiónes, laudéntque nomen tuum gloriósum, quod est
benedíctum in sæcula
sæculórum. Per Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum: Qui tecum vivit et
regnat
in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula
sæculórum. Amen.
|
V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
R. Egli ha fatto cielo e terra.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
Onnipotente e
mitissimo Iddio, tu per mezzo del Verbo creasti la varietà dell’universo e
per la rigenerazione degli uomini volesti che il medesimo Verbo, per mezzo
del quale ogni cosa fu fatta, si incarnasse. Tu sei grande e immenso,
terribile e degno di lode e compi meraviglie. Per la confessione della tua
fede il glorioso Biagio, Martire e Pontefice, non paventando i diversi generi
di tormenti, conseguì felicemente la palma del martirio e a lui, tra le altre
grazie, desti la prerogativa di sanare, per tua virtù, le malattie della
gola. Laonde supplichiamo la tua maestà affinché, non guardando ai nostri
peccati ma ai meriti di lui, ti degni di benedire e di santificare con la tua
venerabile pietà questi ceri: coloro che li accosteranno con fede ai loro
colli, siano liberati da ogni mal di gola per i meriti del suo martirio; ti rendano,
sani e giulivi, azioni di grazie nella tua santa Chiesa e lodino il tuo Nome
glorioso e benedetto nei secoli dei secoli. Per il nostro Signore Gesù Cristo
tuo Figliuolo che con te vive e regna Dio in unità con lo Spirito Santo per
tutti i secoli dei secoli. Così sia.
|
|
Si
aspergano i ceri con acqua benedetta
In
seguito il sacerdote, terminata la Messa, ponga i ceri incrociati sulla gola
di ciascun fedele che, inginocchiato davanti all’altare, voglia ricevere la
benedizione e dica:
|
||
Per
intercessiónem sancti Blásii, Epíscopi et Mártyris, líberet te Deus a malo
gútturis, et a quólibet álio malo. In
nómine Patris, ✠ et Fílii, et Spíritus Sancti. Amen
|
Per
l’intercessione di san Biagio,Vescovo e Martire, ti liberi Iddio dal mal di
gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito
Santo. Così sia.
|
Nessun commento:
Posta un commento