Il
lungo periodo che dalla Domenica di Settuagesima ci porta a Pasqua prevede la
contemplazione dei misteri della Passione del Signore e la venerazione degli
strumenti impiegati durante la medesima. Si inizia, il Martedì di Settuagesima,
col mistero dell’Orazione e Agonia di Gesù Cristo
nell’Orto di Getsemani. Così
sant'Alfonso ci fa contemplare questo mistero:
«Il
nostro amante Redentore, venuta l'ora della sua morte, si portò nell'orto di
Getsemani, in cui da se stesso diede principio alla sua amarissima Passione con
dar licenza al timore, al tedio e alla mestizia, che venissero a
tormentarlo: Coepit pavere, taedere et maestus esse (Marc.
XIV, 33; Matth. XXVI, 37).1 Cominciò dunque a sentire un gran timore e tedio
della morte e delle pene che doveano accompagnarla. Se gli rappresentarono
allora i flagelli, le spine, i chiodi, la croce, e non già l'uno dopo l'altro,
ma tutti insieme vennero ad affliggerlo, e specialmente se gli fece innanzi
quella morte desolata, che dovea patire abbandonato da ogni conforto umano e
divino. Sicché atterrito alla vista dell'orrido apparato di tanti strazi ed
ignominie, prega l'Eterno Padre che ne lo liberi: Pater mi, si
possibile est, transeat a me calix iste (Matth. XXVI, 29). Ma come?
non era Gesù quegli che tanto avea desiderato di patire e morire per gli
uomini, dicendo: Baptismo habeo baptizari, et quomodo coarctor usquedum
perficiatur? (Luc. XII, 50). E come poi così teme queste pene e questa
morte? Ah che ben egli volea morire per noi: ma acciocché non pensassimo
ch'esso per virtù della sua divinità morisse senza pena, perciò fece quella
preghiera al Padre, per farci conoscere che non solo moriva per nostro amore,
ma moriva con una morte sì tormentosa, che grandemente lo spaventava» (Sant’Alfonso
Maria de Liguori, Meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo per ciascun giorno della
settimana, Pel
Lunedì, I).
PROPRIUM MISSAE
Ex Appendice Missalis Romani pro aliquibus locis
(paramenti violacei)
INTROITUS
Ps. 54, 5-6.- Cor meum contritum est in me, et formido
mortis cecidit super me. Timor et tremor venerunt super me. ~~ Ps. 68, 2.- Salvum
me fac, Deus, quoniam intraverunt aquæ usque ad animam meam. ~~ Gloria ~~ Cor meum contritum est in me, et formido
mortis cecidit superme. Timor et tremor venerunt super me.
Ps. 54, 5-6.- Dentro di me freme il mio cuore, piombano su
di me terrori di morte. Timore e spavento mi invadono. ~~ Ps. 68, 2.-Salvami, o Signore: l'acqua è penetrata fino
alla mia anima ~~ Gloria ~~ Dentro di me freme il mio cuore, piombano su
di me terrori di morte. Timore e spavento mi invadono.
ORATIO
Signore Gesù Cristo che nell’orto, con le
parole e con l’esempio, ci insegasti a pregare per superare le tentazioni:
concedici, propizio, che sempre intenti all’orazione, meritiamo di conseguirne
il frutto: Tu che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre nell’unità dello Spirito
Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
LECTIO
Fratelli, Cristo non si attribuì la gloria di
Pontefice, ma gliela conferì colui che gli disse: “Mio Figlio sei tu, oggi ti
ho generato”. Come in un altro passo dice: “Tu sei Sacerdote per sempre,
secondo l’ordine di Melchisedek”. Proprio per questo nei giorni della sua vita
terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che
poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio di
Dio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne
causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato
proclamato da Dio Pontefice giusta l’ordine di Melchisedek.
GRADUALE
Io sono colmo di sventure, la mia vita è
vicina all’inferno.
TRACTUS
Rispondimi, Signore, benefica è la tua
grazia; volgiti a me nella tua grande tenerezza.
EVANGELIUM
In quel tempo, Gesù, uscito se ne andò, come
al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul
luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò
da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua
volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda
all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di
sangue che cadevano a terra.
Credo
OFFERTORIUM
Salvami, o Signore: l'acqua è penetrata fino
alla mia anima
SECRETA
Per i meriti di questo sacrificio fa’, o
Signore, che noi, formati da una istruzione divina, ci applichiamo all’orazione affinché Gesù Cristo tuo Figlio ci trovi vigili e senza colpa al momento della
nostra morte: Egli che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
COMMUNIO
Vegliate e pregate per non cadere in
tentazione: infatti lo spirito è pronto, ma la carne è debole
POSTCOMMUNIO
Preghiamo
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