Pietro
Canisio, sacerdote gesuita, per l’apostolato contro gli eretici fu chiamato
Martello del Luteranesimo. Paolo III lo inviò missionario in Germania. Prese
parte al Concilio di Trento e, come Legato papale, a molte diete imperiali per
disputare coi Protestanti, che sempre ridusse al silenzio. Per la formazione
del popolo nella fede cattolica compose un’immortale Catechismo. migrò al Cielo
il 21 Dicembre 1597, a 77 anni di età. Il beato Pio IX lo innalzò agli onori
dei celesti beati il 20 giugno 1864. Infine il 21 maggio dell’anno del Giubileo
1925 Papa Pio XI, in un'unica cerimonia, lo dichiarò Santo e Dottore della
Chiesa universale.
Professo
davanti a Voi la mia fede. Padre e Signore del Cielo e della terra, mio
Creatore e Redentore, mia forza e mia salvezza, che fin dai miei più teneri
anni non avete cessato di nutrirmi col sacro pane della vostra Parola e di
confortare il mio cuore. Affinché non vagassi errando con le pecore traviate
che sono senza Pastore. Voi mi raccoglieste nel seno della vostra Chiesa;
raccolto, mi educaste; educato, mi conservaste insegnandomi con la voce di quei
Pastori nei quali volete essere ascoltato e ubbidito, come di persona, dai
vostri fedeli.
Confesso
ad alta voce per la mia salvezza tutto quello che i cattolici hanno sempre a
buon diritto creduto nel loro cuore. Ho in abominio Lutero, detesto
Calvino, maledico tutti gli eretici; non voglio avere nulla in comune con loro,
perché non parlano né sentono rettamente, e non posseggono la sola regola della
vera Fede propostaci dall’Unica, Santa, Cattolica, Apostolica e Romana
Chiesa. Mi unisco invece nella comunione, abbraccio la fede, seguo la
religione e approvo la dottrina di quelli che ascoltano e seguono Cristo, non
soltanto quando insegna nelle Scritture ma anche quando giudica per bocca dei
Concilii ecumenici e definisce per bocca della Cattedra di Pietro,
testificandola con l’autorità dei Padri. Mi professo inoltre figlio di quella
Chiesa Romana che gli empii bestemmiatori disprezzano, perseguitano e abominano
come se fosse anticristiana; non mi allontano in nessun punto dalla sua
autorità, né rifiuto di dare la vita e versare il sangue in sua difesa, e credo
che i meriti di Cristo possano procurare la mia o l’altrui salvezza solo
nell’unità di questa stessa Chiesa.
Professo
con franchezza, con san Girolamo, di essere unito con chi è unito alla Cattedra
di Pietro e protesto, con sant’Ambrogio, di seguire in ogni cosa quella Chiesa
Romana che riconosco rispettosamente, con san Cipriano, come radice e madre
della Chiesa universale. Mi affido a questa fede e dottrina che da fanciullo ho
imparato, da giovane ho confermato, da adulto ho insegnato e che finora, col
mio debole potere, ho difeso. A far questa professione non mi spinge altro
motivo che la gloria e l’onore di Dio, la coscienza della verità, l’autorità
delle Sacre Scritture canoniche, il sentimento e il consenso dei Padri della
Chiesa, la testimonianza della Fede che debbo dare ai miei fratelli e infine
l’eterna salvezza che aspetto in Cielo e la beatitudine promessa ai veri fedeli.
Se
accadrà che a causa di questa mia professione io venga disprezzato, maltrattato
e perseguitato, lo considererò come una straordinaria grazia e favore, perché
ciò significherà che Voi, mio Dio, mi date occasione di soffrire per la
giustizia e perché non volete che mi siano benevoli quelle persone che, come
aperti nemici della Chiesa e della verità cattolica, non possono essere vostri
amici. Tuttavia perdonate loro, Signore, poiché, o perché istigati dal demonio
e accecati dal luccichio di una falsa dottrina, non sanno quello che fanno, o
non vogliono saperlo.
Concedetemi
comunque questa grazia, che in vita e in morte io renda sempre un’autorevole
testimonianza della sincerità e fedeltà che debbo a Voi, alla Chiesa e alla
verità, che non mi allontani mai dal vostro santo amore e che io sia in
comunione con quelli che vi temono e che custodiscono i vostri precetti nella
santa romana Chiesa, al cui giudizio con animo pronto e rispettoso sottometto
me stesso e tutte le mie opere. Tutti i santi che, o trionfanti nel Cielo o
militanti in terra, sono indissolubilmente uniti col vincolo della pace nella
Chiesa cattolica, esaltino la vostra immensa bontà e preghino per me. Voi siete
il principio e il fine di tutti i miei beni; a Voi sia in tutto e per tutto
lode, onore e gloria sempiterna.
Nessun commento:
Posta un commento