La Novena alla prodigiosa Vergine del Rosario di Pompei
per impetrare le grazie nei casi più disperati - approvata,
indulgenziata e consigliata da Leone XIII e san Pio X - fu composta
dal beato Bartolo Longo nel 1879, mentre era gravemente ammalato di febbre
tifoide. Il primo miracolo sortito da questa Novena fu la guarigione istantanea
dello stesso Autore il 15 agosto 1879, giorno della prima incoronazione della
Taumaturga Effigie. La stessa Nostra Signora, apparendo alla giovane
Fortunatina Agrelli, figlia malata del Commendatore Agrelli di Napoli, le
disse: "Ogni volta che vuoi grazie da me, fammi tre Novene con la recita
delle quindici poste del Rosario ed altre tre novene per ringraziamento".
Seguite le istruzioni della pietosissima Madre, Fortunanita ottenne la
guarigione. E seguendo il suo esempio molti fedeli ottennero e ottengono grazie
e miracoli certificati. Nel 1894, infine, santa Caterina da Siena apparve a una
moribonda di Arpino e le inculcò di recitare la seguente Novena per ottenere la
guarigione. Santa Caterina si degnò di recitare la preghiera con la inferma che
alla fine si ritrovò perfettamente sanata.
NOVENA
ALLA
SS.
VERGINE DEL ROSARIO DI POMPEI
PER
IMPETRARE LE GRAZIE
NEI
CASI PIÙ DISPERATI
Si ponga la prodigiosa Immagine in luogo distinto, e, potendo,
si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente.
Prima di cominciare la Novena si consiglia di pregare Santa
Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme con noi; e però si dica:
O Santa Caterina da Siena, mia protettrice e maestra, tu che
assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria,
assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla
Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di
Pompei, acciocché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Così
sia.
V. Deus, in adjutorium meum intende.
R. Domine, ad adjuvandum me festina.
Gloria Patri.
I. O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario,
Tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante, hai voluto piantare
il tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pompei, soggiorno di
morti pagani. E da quel luogo dov’erano adorati gli idoli e i demonii, tu oggi,
come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti
misericordie. Deh! da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche
sopra di me gli occhi tuoi benigni ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del
tuo soccorso. Mostrati anche a me, come a tanti altri ti sei dimostrata,
vera Madre di Misericordia: Monstra te esse Matrem;
mentre io con tutto il cuore ti saluto e t’invoco mia Sovrana e Regina del
santissimo Rosario.
Salve Regina
II. Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e
gloriosa Signora, l’anima mia ti venera tra i gemiti ed affanni ond’è oppressa
oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, io alzo
confidente gli occhi a Te, che ti sei degnata di eleggere per tua dimora le
campagne di poveri ed abbandonati contadini. E là, rimpetto alla città ed
all’anfiteatro dei gentileschi piaceri, ove regna silenzio e ruina, Tu
come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per
chiamare d’ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad
erigerti un Tempio. Deh! ti muovi alfine a pietà di quest’anima mia che giace
avvilita nel fango. Miserere di me, o Signora, miserere di me che sono oltremodo
ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu che sei lo sterminio dei demoni difendimi
da questi nemici che mi assediano. Tu che sei l’Aiuto dei Cristiani,
traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu che sei la Vita
nostra, trionfa della morte che minaccia l’anima mia in questi pericoli in
cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute.
Così sia.
Salve Regina
III. Ah! Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati solo
perché sono ricorsi a Te con fede, m’infonde novella lena e coraggio
d’invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a San Domenico che chi vuol
grazie col tuo Rosario le ottiene; ed io col tuo Rosario in mano, ti chiamo, o Madre, all'osservanza delle tue sante promesse. Anzi Tu stessa ai dì nostri operi
continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel tempio di Pompei. Tu
dunque vuoi tergere le nostre lagrime, vuoi lenire i nostri affanni. Ed io col
cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e ti invoco: Madre mia! ... Madre
cara! … Madre bella! … Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del
Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente
per salvarmi: ché il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.
Salve Regina
VI. Ed a chi altri mai ho io a ricorrere, se non a Te che sei
il Sollievo dei miserabili, il Conforto degli abbandonati,
la Consolazione degli afflitti? Io te lo confesso, l’anima mia è
miserabile, gravata da enormi colpe, merita di ardere nell’inferno, indegna
di ricever grazie. Ma non sei Tu la Speranza di chi dispera, la
grande Mediatrice tra l’uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso
il trono dell’Altissimo, il Rifugio dei peccatori? Deh! Solo che tu
dica una parola in mio favore al tuo Figliuolo, ed Egli ti esaudirà. Chiedigli
dunque, o Madre, questa grazia di che tanto io ho bisogno (Si
esprima la grazia che si desidera). Tu sola puoi
ottenermela: Tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia
dolcezza, tutta la vita mia. Così spero e così sia.
Salve Regina
V. O Vergine e Regina del Santo Rosario, Tu che sei
la Figlia del Padre celeste, la Madre del Figliuol divino, la Sposa dello
Spirito Settiforme, Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi
impetrarmi questa grazia cotanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo
alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la
domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i
tuoi gaudii, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando pel Cuore del
tuo amoroso Gesù, per qui nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti
della sua Vita, per l’acerba sua Passione, per la sua Morte in Croce, pel Nome
suo santissimo, pel suo Preziosissimo Sangue. Te la domando infine pel Cuore
tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora
potente, Mare di dolore, Porta del Paradiso e Madre
di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero, tu mi hai da salvare.
Così sia.
Salve Regina
V. Dignare me laudare te, Virgo sacrata.
R. Da mihi virtutem contra inimicos tuos.
V. Ora pro nobis, Regina sacratissimi Rosarii.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Orémus.
Deus, cuius Unigénitus per vitam, mortem et resurrectiónem suam
nobis salútis ætérnæ praemia comparávit: concéde, quaesumus; ut, hæc mystéria
sacratíssimo beátæ Maríæ Vírginis Rosário recoléntes, et imitémur, quod
cóntinent, et quod promíttunt, assequámur. Per eundem Christum Dominum
nostrum. Amen.
INDULGENZE
Con Rescritto della Sacra Congregazione dei Riti del 29 Novembre
del 1887, il Santo Padre Leone XIII ha concesso a tutti i fedeli (sono
parole del Rescritto) i quali con cuore contrito e per nove giorni
continui devotamente reciteranno innanzi di un'Immagine della Vergine di Pompei
questa novena composta di cinque preghiere, versetti, responsori ed oremus, l'Indulgenza
di trecento giorni una volta in ciascun giorno della Novena medesima, e
l'Indulgenza plenaria a quelli che avendola praticata come sopra,
veramente pentiti, confessati e comunicati, in un giorno, o dentro la Novena o
dopo averla compiuta, pregheranno per qualche spazio di tempo secondo
l'intenzione del Sommo Pontefice. Queste Indulgenze sono state
confermate in perpetuo dal S. P. Pio X e rese applicabili alle
Anime del Purgatorio (Rescritto 28 Novembre 1903).
ORAZIONE
a S.
Domenico e a S. Caterina da Siena
per
ottenere le grazie
dalla
SS. Vergine del Rosario.
O Santo Sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che
fosti l’amico, il figliuolo prediletto ed il confidente della Celeste Regina, e
tanti prodigi operasti per virtù del Santo Rosario, e tu, Santa Caterina da
Siena, figliuola primaria di quest’Ordine del Rosario e potente mediatrice
presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti scambiato il
cuore: Voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità ed abbiate pietà dello
stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui
miseria e la mano potente a sovvenirla, ora in cielo non è
venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate! Deh! pregate
per me la Madre del Rosario ed il Figliuol divino, giacché ho gran fiducia che
per mezzo vostro ho da conseguire la grazia che tanto desidero. Amen
3 Gloria Patri
Si dica un Gloria Patri a san Vincenzo Ferreri
e un Gloria Patri a san Tommaso d'Aquino per ottenere il
dono della Purità.
Si dica un'Ave per la glorificazione di Bartolo
Longo.
💥AMEN !!!💥🌠🌟...
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