lunedì 4 marzo 2019

Santo Volto di Nostro Signore Gesù Cristo

Il Martedì di Quinquagesima, ultimo giorno prima dell’inizio della Sacra Quaresima, è consacrato alla venerazione e alla contemplazione del Santo Volto di nostro Signore Gesù Cristo: Volto di insuperabile e divina bellezza che per amor nostro fu brutalmente sfregiato dagli empi nella Passione. Adoriamolo e, con lo spirito tenero e amante di santa Veronica, ripariamo gli oltraggi che ogni giorno riceve dai peccatori perché Dio, rivolgendosi alla Faccia del suo Cristo, possa aver pietà di noi e riguardarci con Volto di Misericordia che premia e non come Giustizia che condanna.


I formulari di messa in onore del Santo Volto sono due: il primo è quello della Messa “Humiliavit” de Passione Domini con orazione propria concesso da san Pio X nel 1910; il secondo, più antico, è proprio delle Diocesi di Frejus e di Marsiglia.

INTROITUS
Philipp. 2, 8-9.- Humiliavit semetipsum Dominus Jesus Christus usque ad mortem, mortem autem crucis: propter quos et Deus exaltavit illum, et donavit illi nomen quod est super omne nomen. (T.P. Alleluja, alleluja.)  ~~  Ps 88, 2.- Misericordias Domini in æternum cantabo: in generationem et generationem annuntiabo veritatem tuam in ore meo  ~~   Gloria  ~~  Humiliavit semetipsum Dominus Jesus Christus usque ad mortem, mortem autem crucis: propter quos et Deus exaltavit illum, et donavit illi nomen quod est super omne nomen. (T.P. Alleluja, alleluja.)  

Philipp. 2, 8-9.- Il Signore Gesù Cristo si umiliò fino alla morte ed alla morte di croce: per questo Iddio lo esaltò e gli diede il Nome che è al disopra di ogni nome. (T.P. Alleluia, alleluia.)     ~~  Ps 88, 2.- Canterò in eterno le misericordie del Signore: di generazione in generazione annunzierò la tua fedeltà  ~~  Gloria  ~~  Il Signore Gesù Cristo si umiliò fino alla morte ed alla morte di croce: per questo Iddio lo esaltò e gli diede il Nome che è al disopra di ogni nome. (T.P. Alleluia, alleluia.)  

ORATIO
Oremus
Dómine Jesu Christe, cujus sacratíssimus Vultus in Passióne abscónditus sicut sol in sua virtúte relúcet; concéde propítius; ut tuis passiónibus communicántes in terris, in revelatióne glóriæ tuæ gaudére valeámus in cœlis. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Preghiamo.
Signore Gesù Cristo, il cui sacratissimo Volto, nascosto nella Passione, risplende come il sole in tutta la sua forza: concedici, propizio, che comunicando sulla terra ai tuoi patimenti, possiamo godere in cielo nella rivelazione della tua gloria. Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Lectio Zachariæ Prophetæ
Zach 12, 10-11; 13, 6-7
Hæc dicit Dominus: Effundam super domum Davis, et super habitatores Jerusalem spiritum gratiæ et precum: et aspicient ad me, quem tranfixerunt: et plangent eum planctu quasi super unigenitum, et dolebunt super eum, ut doleri solet in morte primogeniti. In die illa magna erit planctus in Jerusalem, et dicetur: Quid sunt plagæ istæ in medio manuum tuarum? Et dicet: His plagatus sum in domo eorum, qui diligebant me. Framea, suscitare super pastorem meum, et super virum cohærentem mihi, dicit Dominus exercituum: percute pastorem, et dispergentur oves: ait Dominus omnipotens.

Così dice il Signore: Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito. In quel giorno grande sarà il lamento in Gerusalemme e gli si dirà: «Perché quelle piaghe in mezzo alle tue mani?», egli risponderà: «Queste le ho ricevute in casa dei miei amici». Insorgi, spada, contro il mio pastore, contro colui che è mio compagno. Oracolo del Signore degli eserciti. Percuoti il pastore e sia disperso il gregge. Oracolo del Signore Iddio.

GRADUALE
Ps 68, 21-22
Improperium expectavi cor meum et miseriam: et sustinui, qui mecum contristaretur et non fuit: consolantem me quaesivi et non inveni.
V. Dederunt in escam meam fel, et in siti mea potaverunt me aceto.

Il cuor mio si aspettava l’oltraggio e l’afflizione. Attesi chi si dolesse meco, ma non vi fu nessuno; cercai chi mi consolasse, ma non lo trovai.
VHanno messo nel mio cibo veleno e quando avevo sete mi hanno dato aceto.

TRACTUS
Is 53, 4-5
Vere languores nostros ipse tulit et dolores nostros ipse portavit
VEt nos putavimus eum quasi leprosum et percussum a Deo et humiliatum.
V. Ipse autem vulneratus est propter iniquitates nostras, attritus est propter scelera nostra.
V.  Disciplina pacis nostræ super eum: et livore ejus sanati sumus.

Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori.
V.  Noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
V. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.
V.  Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

Nelle messe votive, prima della Settuagesima, dopo il Graduale, omesso il Tratto, si dice
Alleluja, allelúja.
Ave, Rex noster: tu solus nostros es miserátus erróres: Patri obœ́diens, ductus es ad crucifigéndum, ut agnus mansúetus ad occisiónem. Allelúja.

Alleluia, alleluia.
Ave, o nostro Re! Tu solo hai avuto misericordia dei nostro errori. Obbediente al Padre fosti condotto ad esser crocefisso, come agnello mansueto al macello. Alleluia.

Nel tempo pasquale invece si dice
Alleluja, allelúja.
Ave, Rex noster: tu solus nostros es miserátus erróres: Patri obœ́diens, ductus es ad crucifigéndum, ut agnus mansúetus ad occisiónem. Allelúja.
Tibi glória, hosánna: tibi triúmphus et victória: tibi summæ laudis et honóris coróna. Allelúja.

Alleluia, alleluia.
Ave, o nostro Re! Tu solo hai avuto misericordia dei nostro errori. Obbediente al Padre fosti condotto ad esser crocefisso, come agnello mansueto al macello. Alleluia.
Gloria a te! Osanna! A te il trionfo e la gloria: a te la somma lode e la corona di gloria! Alleluia

EVANGELIUM
Sequentia    sancti  Evangelii secundum Joannem
Ioann 19, 28-35
In illo tempore: Sciens Jesus, quia omnia consummata sunt, ut consummaretur Scriptura, dixit: Sitio. Vas ergo erat positum aceto plenum. Illi autem spongiam plenam aceto, hyssopo circumponentes, obtulerunt ori eius. Cum ergo accepisset Jesus acetum, dixit: Consummatum est. Et inclinato capite tradidit spirius. Judæi ergo (quoniam Parasceve erat), ut non remanerent in cruce corpora sabbato (erat enim magnus dies ille sabbati) rogaverunt Pilatum, ut frangerentur eorum crura et tollerentur. Venerunt ergo milites: et primi quidem fregerunt crura et alterius, qui crucifixus est cum eo. Ad Jesum autem venissent, ut viderunt eum jam mortuum, non fregerunt ejus crura, sed unus militum lancea latus ejus aperuit, et continuo exivit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimoniom perhibuit: et verum est testimonium ejus.

In quel tempo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera.


Credo


OFFERTORIUM
Insurrexerunt in me viri iniqui: absque misericordia quæsierunt me interficere: et non pepercerunt in faciem meam spuere: lanceis suis vulneraverunt me. (T.P. Alleluja)

Gli uomini iniqui insorsero contro di me: mi vollero uccidere senza misericordia alcuna; non si astennero dallo sputarmi in faccia e mi ferirono con le loro lance. (T.P. Alleluia, alleluia)

SECRETA
Protéctor noster, áspice, Deus, et réspice in Fáciem Christi tui; qui tibi semetípsum pro nobis hóstiam óbtulit, et præsta: ut eámdem immaculátam hóstiam offeréntes, ipsi quóque in holocáustum tibi accéptum transeámus. Per eumdem Dóminum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Riguardaci, o Dio, nostro protettore, e rivolgi gli occhi tuoi al Volto del tuo Cristo, che per noi si offrì in sacrificio, e concedici che offrendoti la medesima immacolata ostia, anche noi siamo trasformarti in sacrificio a te gradito. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Ps 21, 17-18
Foderunt manus meas et pedes meos: dinumeraverunt omnia ossa mea. (T.P. Alleluja, alleluja)

Perforarono le mie mani ed i miei piedi: hanno contato tutte le mie ossa. (T.P. Alleluja, alleluja)

POSTCOMMUNIO
Oremus
Fáciem tuam, quaesumus, Dómine, super nos benígnus illúmina, ut tuas justificatiónes edócti, per hæc sacrosancta mystéria blandiéntem mundum eludére et persequéntem superáre póssimus. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Preghiamo
Fa’ risplendere, benigno, o Signore, il tuo Volto  su di noi, perché,  istruiti nei tuoi giusti precetti, grazie a questi sacrosanti misteri,  possiamo eludere il mondo nelle sue blandizie e trionfarne nelle persecuzioni: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
  

  
La seconda Messa del Santo Volto di nostro Signore Gesù Cristo, propria delle Diocesi di Frejus e Marsiglia, può esser detta dappertutto a piacere del sacerdote, secondo le rubriche.

INTROITUS
Ps. 68, 8 et 12.Propter te sustínui oppróbrium: opéruit confúsio fáciem meam, et factus sum illis in parábolam. (T.P. Alleluja, alleluja.)  ~~  Ps. Ibid., 1.- Salvum me fac, Deus, quóniam intravérunt aquæ usque ad ánimam meam.  ~~   Gloria  ~~  Propter te sustínui oppróbrium: opéruit confúsio fáciem meam, et factus sum illis in parábolam. (T.P. Alleluja, alleluja.)  

Ps. 68, 8 et 12.Per amor tuo ho sofferto l’ignominia, la vergogna ha coperto la mia faccia e sono diventato loro ludibrio. (T.P. Alleluia, alleluia.)   ~~  Ps. Ibid., 1.- Salvami, o Dio, perché le acque son penetrate fino alla mia anima.  ~~  Gloria  ~~  Per amor tuo ho sofferto l’ignominia, la vergogna ha coperto la mia faccia e sono diventato loro ludibrio. (T.P. Alleluia, alleluia.)  

ORATIO
Oremus
Concéde, quaesumus, omnípotens et miséricors Deus, ut qui Fáciem Christi tui propter peccáta nostra in passióne deformátam venerámur, eámdem in cœlésti glória fulgéntem contemplári perpétuo mereámur. Per eumdem Dóminum nostrum Jesum Christum, Filium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedici, Dio onnipotente e misericordioso, a noi che veneriamo il Volto del tuo Cristo, deformato nella Passione a causa dei nostri peccati, di meritare di sempre vederlo rifulgente nella gloria celeste. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Isaíæ Prophétæ.
Isa. 52, 14-15; 53, 1-4.
In diébus illis: Dixit Isaías: Sicut obstupuérunt super te multi sic inglórius erit inter viros aspéctus ejus, et forma ejus inter fílios hóminum, iste aspérget gentes multas, super ipsum continébunt reges os suum: quia quíbus non est narrátum de eo vidérunt, et qui non audiérunt contempláti sunt. Dómine, quis crédidit audi tui nostro? et bráchium Dómini cui revelátum est? Et ascéndet sicut virgúltum coram eo, et sicut radix de terra sitiénti: non est spécies ei neque decor: et vídimus eum, et non erat aspéctus, et desiderávimus eum: despéctum et novíssimum virórum, virum dolórum, et sciéntem infirmitátem: et quasi abscónditus vultus ejus et despéctus, unde nec reputávimus eum. Vere languóres nostros ipse tulit, et dolóres nostros ipse portávit.

In quei giorni, Isaia disse: «Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo - così si meraviglieranno di lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? E' cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori»

GRADUALE
Ps. 43, 16-17. Confúsio fáciei meae cœpéruit me: a voce exprobrántis et obloquéntis, a fácie inimíci et persequéntis.
Marc. 14, 65. 
Cœpérunt conspúere Jesum, et veláre fáciem ejus, et cólaphis eum c
ǽdere, et dícere ei: Prophetíza. Et minístri álapis cum cædébant.

La faccia mi si coprì di vergogna all'udire il parlare di chi mi vitupera e mi diceva improperi, nel vedere il nemico e il persecutore.
VPresero a sputare addosso a Gesù, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano.

TRACTUS
Ps. 68, 21 et 22. Impropérium exspectávi cor meum et misériam: et sustínui, qui simul mecum contristarétur, et non fuit: consolántem me quæsívi, et non invéni. Dedérunt in escam meam fel, et in siti mea potavérunt me acéto.
Ibid., 27. Quem tu percussísti persecúti sunt, et super dolórem vúlnerum meórum addidérunt.

Il mio cuore si aspettò improperio e miseria. Attesi chi venisse a compatirmi, ma non vi fu alcuno; cercai chi mi consolasse e non lo trovai. Mi diedero fiele per cibo e nella mia sete mi abbeverarono con l’aceto.
V.  Perocchè hanno perseguitato coiui che tu avevi percosso, e al dolote delle mie piaghe aggiunsero dolore.

Nelle messe votive, prima della Settuagesima, dopo il Graduale, omesso il Tratto, si dice
Alleluja, allelúja.
Ave, Rex noster: tu solus nostros es miserátus erróres: Patri obœ́diens, ductus es ad crucifigéndum, ut agnus mansúetus ad occisiónem. Allelúja.

Alleluia, alleluia.
Ave, o nostro Re! Tu solo hai avuto misericordia dei nostro errori. Obbediente al Padre fosti condotto ad esser crocefisso, come agnello mansueto al macello. Alleluia.

Nelle messe votive, prima della Settuagesima, dopo il Graduale, omesso il Tratto, si dice
Alleluja, allelúja.
Ave, Rex noster: tu solus nostros es miserátus erróres: Patri obœ́diens, ductus es ad crucifigéndum, ut agnus mansúetus ad occisiónem. Allelúja.

Alleluia, alleluia.
Ave, o nostro Re! Tu solo hai avuto misericordia dei nostro errori. Obbediente al Padre fosti condotto ad esser crocefisso, come agnello mansueto al macello. Alleluia.

Nel tempo pasquale invece si dice
Alleluja, allelúja.
Ave, Rex noster: tu solus nostros es miserátus erróres: Patri obœ́diens, ductus es ad crucifigéndum, ut agnus mansúetus ad occisiónem. Allelúja.
Tibi glória, hosánna: tibi triúmphus et victória: tibi summæ laudis et honóris coróna. Allelúja.

Alleluia, alleluia.
Ave, o nostro Re! Tu solo hai avuto misericordia dei nostro errori. Obbediente al Padre fosti condotto ad esser crocefisso, come agnello mansueto al macello. Alleluia.
Gloria a te! Osanna! A te il trionfo e la gloria: a te la somma lode e la corona di gloria! Alleluia

EVANGELIUM
Sequentia    sancti  Evangelii secundum Marcum
Marc. 14, 61-65.
In illo témpore: summus sacérdos interrogávit Jesum, et dixit ei: Tu es Christus, Fílius Dei benedícti? Jesus autem dixit illi: Ego sum: et vidébitis Fílium hóminis sedéntem a dextris virtútis Dei, et veniéntem cum núbibus cœli. Summus autem sacérdos scindens vestiménta sua, ait: Quid adhuc desiderámus testes? Audístis blasphémiam: quid vobis videtur? Qui omnes condemnavérunt eum esse reum mortis. Et cœpérunt quidam conspúere eum, et veláre fáciem ejus, et cólaphis eum cǽdere, et dícere ei: Prophetíza. Et minístri álapis cum cædébant.

In quel tempo, il sommo sacerdote interrogò Gesùdicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?».  Gesù rispose: «Io (lo) sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo». Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano.


Credo


OFFERTORIUM
Job 16, 9, 11 et 18.
Suscitátur falsilóquus advérsus fáciem meam, contradícens mihi. Aperuérunt super me ora sua, et exprobrántes percussérunt maxíllam meam: saciáti sunt pœnis meis. Hæc passus sum cum habérem mundas ad Deum preces. (T.P. Alleluja)

Un mentitore sorge contro la mia faccia per contraddirmi. Hanno aperto contro di me la loro bocca e obbrobriosamente mi hanno percosso sulla guancia: si sono saziati delle mie pene. Queste cose ho sofferto per offrire a Dio preghiere pure. (T.P. Alleluia, alleluia)

SECRETA
Avérte, miséricors Deus, Fáciem tuam a peccátis nostris, et réspice in Fáciem Christi tui, qui tibi semetípsum pro nobis hóstiam óbtulit, et lavit nos a peccátis nostris in Sánguine suo: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Distogli, misericordioso Iddio il tuo Volto dai nostri peccati e guarda al Volto del tuo Cristo che ti si offrì in sacrificio e ci lavò dai nostri peccati col suo Sangue. Egli è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRÆFATIO DE SANCTA CRUCE
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo

COMMUNIO
Hebr. 13, 1.
Exeámus ígitur ad Jesum extra castra, impropérium ejus portántes.  (T.P. Alleluja, alleluja)

Usciamo quindi anche noi fuori dall’accampamento e andiamo incontro a Gesù, portando il suo obbrobrio. (T.P. Alleluja, alleluja)

POSTCOMMUNIO
Oremus
Adorántibus, Dómine, Vultum tuum olim in ingomínia Passiónis quasi abscónditum, et in hoc amóris tui Sacraménto nunc velátum: concéde propítius ut et oppróbria tua débita veneratióne compensémus in terris, et glóriæ tuæ partícipes esse mereámur in cœlis. Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia sæcula sæculorum. Amen.

Preghiamo
A noi che adoriamo, o Signore, il tuo Volto quasi nascosto nell’ignominia della Passione e ora velato in questo Sacramento del tuo amore: concedi propizio di compensare sulla terra con la dovuta venerazione agli obbrobrio che riceve per meritare di essere partecipi della tua gloria nei cieli. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


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