giovedì 22 giugno 2017

La dottrina cattolica sull'Eucaristia

In quest'Ottava della festa del Corpus Domini fa d'uopo riproporre e riguardare con venerazione la ortodossa dottrina della Santa Chiesa Cattolica sul mirabile Sacramento dell'Eucaristia, così come la espone il Sacrosanto Concilio Ecumenico Tridentino nei suoi sacri Canoni nella Sessione XIII dell'11 ottobre 1551.





1. Se qualcuno negherà che nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signor Gesù Cristo, con l’anima e la divinità, e, quindi, tutto il Cristo, ma dirà che in esso vi è solo come in un simbolo o una figura, o solo con la sua potenza, sia anatema.
2. Se qualcuno dirà che nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia assieme col Corpo e col Sangue di nostro Signore Gesù Cristo rimane la sostanza del pane e del vino e negherà quella meravigliosa e singolare trasformazione di tutta la sostanza del pane nel Corpo, e di tutta la sostanza del vino nel Sangue, e che rimangono solamente le specie del pane e del vino - trasformazione che la Chiesa Cattolica con termine appropriatissimo chiama Transustanziazione -, sia anatema.

3. Se qualcuno dirà che nel venerabile Sacramento dell’Eucarestia, fatta la separazione, Cristo non è contenuto in ognuna delle due specie e in ognuna delle parti di ciascuna specie, sia anatema.

4. Se qualcuno dirà che, fatta la consacrazione, nel mirabile Sacramento dell’Eucarestia non vi è il Corpo e il Sangue del Signor nostro Gesù Cristo, ma solo nell’uso, mentre si riceve, e non prima o dopo; e che nelle ostie o parti consacrate, che dopo la comunione vengono conservate e rimangono, non rimane il vero Corpo del Signore, sia anatema.

5. Se qualcuno dirà che il frutto principale della Santissima Eucarestia è la remissione dei peccati, o che da essa non provengono altri effetti, sia anatema.

6. Se qualcuno dirà che nel Santo Sacramento dell’Eucarestia Cristo, Unigenito Figlio di Dio, non debba essere adorato con culto di latria, anche esterno; e, quindi, che non debba neppure esser venerato con qualche particolare festività; ed esser portato solennemente nelle processioni, secondo il lodevole ed universale rito e consuetudine della Santa Chiesa; o che non debba essere esposto alla pubblica venerazione del popolo, perché sia adorato; e che i suoi adoratori sono degli idolatri, sia anatema.

7. Se qualcuno dirà che non è lecito conservare la Santa Eucarestia nel tabernacolo; ma che essa subito dopo la consacrazione debba distribuirsi agli astanti; o non esser lecita che essa venga portata solennemente agli ammalati, sia anatema.

8. Se qualcuno dirà che Cristo, dato nell’Eucarestia, si mangia solo spiritualmente, e non anche sacramentalmente e realmente, sia anatema.

9. Se qualcuno negherà che tutti e singoli i fedeli cristiani dell’uno e dell’altro sesso, giunti all’età della ragione, sono tenuti ogni anno, almeno a Pasqua, a comunicarsi, secondo il precetto della Santa Madre Chiesa, sia anatema.

10. Se qualcuno dirà che non è lecito al sacerdote che celebra comunicare se stesso, sia anatema.

11. Se qualcuno dirà che la fede è preparazione sufficiente per ricevere il Sacramento della santissima eucarestia, sia anatema.


E perché un così grande sacramento non sia ricevuto indegnamente e, quindi, a morte e a condanna, lo stesso santo Sinodo stabilisce e dichiara che quelli che hanno la consapevolezza di essere in peccato mortale, per quanto essi credano di essere contriti, se vi è un confessore, devono necessariamente premettere la confessione sacramentale.


Se poi qualcuno crederà di poter insegnare, predicare o affermare pertinacemente il contrario, o anche difenderlo in pubblica disputa, perciò stesso sia scomunicato.









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