venerdì 16 marzo 2018

IN COMMEMORATIONE MYSTERIORUM VIÆ CRUCIS

Il Proprium pro Dioecesi Patriarcali Hierosolimitana il Venerdì della Quarta Settimana di Quaresima prevede un Ufficio commemorativo dei Misteri della Via Dolorosa che il Signore percorse  dalla casa di Pilato fino al Calvario per la nostra salvezza. Seguiamo il nostro Dio che va a morir per noi con gli stessi affetti di Maria Corredentrice, di san Giovanni e delle Pie Donne. 




INTROITUS

Hebr. 12, 1.- Curramus ad propositum nobis certamen: aspicientes in auctorem fidei, et consummatorem Jesum, qui proposito sibi gaudio sustinuit crucem, confusione contempta.  ~~  Ps. 117, 1.- Confitemini Domino, quoniam bonus, quoniam in sæculum misericordia ejus.  ~~  Glória  ~~  Curramus ad propositum nobis certamen: aspicientes in auctorem fidei, et consummatorem Jesum, qui proposito sibi gaudio sustinuit crucem, confusione contempta.


Hebr. 12, 1.- Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede, il quale in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia.  ~~  Ps. 117, 1.- Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia.  ~~  Gloria  ~~  Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede, il quale in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia.


ORATIO

Oremus

Deus qui nos inclyta passione Filii tui per viam Crucis ad æternam gloriam pervenire docuisti: concede propitius; ut quem piis ad Calvariæ locum sociamus affectibus, in suis etiam triumphis perpetim subsequamur: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Preghiamo

Tu, o Dio, mediante l’inclita Passione del tuo Figliuolo ci insegnasti a giungere alla eterna gloria per la via della Croce: concedici amorevolmente di seguire nel suo eterno trionfo colui che con pii affetti seguiamo lungo la Via del Calvario. Egli è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


LECTIO

Léctio Isaiæ Prophétæ

Isai. 53, 6-12

Omnes nos quasi oves erravimus, unusquisque in viam suam declinavit: et posuit Dominus in eo iniquitatem omnium nostrum. Oblatus est quia ipse voluit, et non aperuit os suum; sicut ovis ad occisionem ducetur, et quasi agnus coram tondente se obmutescet, et non aperiet os suum. De angustia, et de judicio sublatus est. Generationem ejus quis enarrabit? quia abscissus est de terra viventium: propter scelus populi mei percussi eum. Et dabit impios pro sepultura, et divitem pro morte sua, eo quod iniquitatem non fecerit, neque dolus fuerit in ore ejus. Et Dominus voluit conterere eum in infirmitate. Si posuerit pro peccato animam suam, videbit semen longævum, et voluntas Domini in manu ejus dirigetur. Pro eo quod laboravit anima ejus, videbit et saturabitur. In scientia sua justificabit ipse justus servus meus multos, et iniquitates eorum ipse portabit. Ideo dispertiam ei plurimos, et fortium dividet spolia, pro eo quod tradidit in mortem animam suam, et cum sceleratis reputatus est, et ipse peccata multorum tulit, et pro transgressoribus rogavit.


Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Si consegnò volontariamente e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu innalzato [sulla croce]; chi spiegherà la sua generazione? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per le scelleraggini del mio popolo l’ho percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza che vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori.


GRADUALE

Hebr. 13, 12~13

Jesus, ut sanctificaret per suum sanguinem populum, extra portam passus est.

V. Exeamus igitur ad eum extra castra, improperium ejus portantes.


Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città.

V. Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio


TRACTUS

1 Petr. 2, 22~24

Christus peccatum non fecit, nec inventus est dolus in ore ejus

V. Qui cum malediceretur, non maledicebat : cum pateretur, non comminabatur : tradebat autem judicanti se injuste

V. Qui peccata nostra ipse pertulit in corpore suo super lignum ; ut peccatis mortui, justitiæ vivamus


Cristo non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca

V. Oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia.

V. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia


SEQUENTIA

Christi mortem, Christiane,

sero plangas atque mane,

et in planctu gaudeas. 


Diligentem pone mentem

super Christum patientem,

ut sibi condoleas 


Quam despectus, quam dejectus,

Rex cœlorum est effectus,

ut salvaret sæculum! 


Esurivit et sitivit,

pauper et egenus ivit

ad usque patibulum.  


Recordare paupertatis,

et extremæ vilitatis,

et gravis supplicii. 


Si potiris inde donis,

esto memor passionis,

felli et absynthii. 


Cum deductus est Immensus,

et in Cruce tunc suspensus,

fugerunt discipuli. 


Manus, pedes perfoderunt,

et aceto potaverunt

Summum Regem sæculi. 


Cujus oculi beati

sunt in Cruce obtenebrati,

et vulnus expalluit.


Suo Corpori tunc nudo

non remansit pulchritudo,

decor omnis abfuit.


Propter hominum peccata,

sua caro cruciata

fuit inter verbera. 


Membra sua sunt distenta,

propter aspera tormenta

et illata vulnera. 


Inter magnos cruciatus

est in Cruce lacrimatus,

et emisit spiritum. 


Suspiremus et fleamuus,

toto corde doleamus

super Unigenitum. 


Hinc nostrorum peccatorum

gloriosus Rex cœlorum nobis

donet veniam. 


Atque secum perferentes

Crucem ducat gestientes

ad æternam  gloriam. Amen



La morte di Cristo, o cristiano,

deh piangi tutto il giorno

e nel pianto gioisci! 


Medita con amore

il Cristo paziente

per condividere il suo patire.


Oh com’è stato abbandonato, oh com’è stato tormentato,

oh come si è umiliato il Re dei cieli

per la salvezza del mondo! 


Affamato e assetato,

povero e misero,

egli andò al patibolo.


Ricordati della sua povertà,

dell’estremo disprezzo che patì

e del tremendo supplizio. 


Se i doni hai acquisto,

ricordati della Passione,

del fiele e dell’assenzio. 


Fuggirono i discepoli

allorchè l’Immenso fu portato fuori

e poi fu sospeso sulla Croce. 


Trapassarono le sue mani e i suoi piedi,

diedero da bere aceto

al Sommo Re del mondo. 


Si oscurarono sulla Croce

i suoi occhi beati,

il suo volto fu ricoperto di pallore. 


Il suo Corpo ormai ignudo

non aveva né bellezza,

e ne scomparve la grazia. 


Per i peccati degli uomini

la sua carne fu martoriata

nella flagellazione. 


Le sue membra si disciolsero

a causa degli aspri tormenti

e per le ferite che gl’infersero. 


Fra grandi tormenti

sparse il suo Sangue sulla Croce

e rese lo spirito. 


Sospiriamo e piangiamo,

doliamoci con tutto il cuore

per il morto Unigenito.


Dei nostri peccati

il glorioso Re dei cieli

ci conceda il perdono.


Noi che assieme a lui portiamo la sua Croce,

Egli conduca esultanti

alla gloria eterna. Amen


EVANGELIUM

Sequéntia  sancti Evangélii secùndum Joànnem.

Joann. 19, 12-20

In illo tempore: Quærebat Pilatus dimittere eum. Judæi autem clamabant dicentes: Si hunc dimittis, non es amicus Cæsaris. Omnis enim qui se regem facit, contradicit Cæsari. Pilatus autem cum audisset hos sermones, adduxit foras Jesum: et sedit pro tribunali, in loco qui dicitur Lithostrotos, hebraice autem Gabbatha. Erat autem parasceve Paschæ, hora quasi sexta, et dicit Judæis: Ecce rex vester. Illi autem clamabant: Tolle, tolle, crucifige eum. Dicit eis Pilatus: Regem vestrum crucifigam? Responderunt pontifices: Non habemus regem, nisi Cæsarem. Tunc ergo tradidit eis illum ut crucifigeretur. Susceperunt autem Jesum, et eduxerunt. Et bajulans sibi crucem exivit in eum, qui dicitur Calvariæ locum, hebraice autem Golgotha: ubi crucifixerunt eum, et cum eo alios duos hinc et hinc, medium autem Jesum. Scripsit autem et titulum Pilatus, et posuit super crucem. Erat autem scriptum: Jesus Nazarenus, Rex Judæorum. Hunc ergo titulum multi Judæorum legerunt: quia prope civitatem erat locus, ubi crucifixus est Jesus


In quel tempo, Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il Calvario, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù Nazareno, re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città.



Credo



OFFERTORIUM

Philipp. 2, 8

Christus Dóminus humiliavit semetipsum factus obediens usque ad mortem, mortem autem crucis


Cristo Signore umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.


SECRETA

Misericordiam tuam, Deus, errantibus a salutis tramite per oblationem sui clemens Agnus obtineat: qui mundus ad victimam ductus, in ara Crucis omnium maculas immolatus abstersit: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Il clemente Agnello, per mezzo dell’oblazione di se stesso, ottenga, o dio, la tua misericordia a coloro che errano dalla via della salvezza: Lui che condotto innocente al sacrificio, immolato sull’altare della Croce, cancellò i peccati di tutti. Egli è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


PRÆFATIO DE CRUCE

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti júbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:


È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo:


COMMUNIO

1 Petr. 2, 21

Christus passus est pro nobis, vobis relinquens exemplum ut sequamini vestigia ejus


Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme


POSTCOMMUNIO

Oremus

Memoria Passionis Filii tui, misericors Deus, in sacris acta Mysteriis: sic omnium mentem viva perluminent,  ac firma pectus inflammet;ut ipsius fideliter obsequentes monitis,post eum crucem nostram volenti semper animo perferamus: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Preghiamo

Iddio misericordioso, la memoria della Passione del tuo Figlio ripresentata in questi sacri misteri, nella sua vividezza illumini la menti di tutti e con la sua forza infiammi i cuori: onde con animo sempre volenteroso portiamola nostra croce seguendo colui ai precetti del quale prestiamo fedele obbedienza. Egli è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.




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