INTROITUS
Hebr.
12, 1.- Curramus ad propositum nobis certamen: aspicientes in
auctorem fidei, et consummatorem Jesum, qui proposito sibi gaudio sustinuit
crucem, confusione contempta. ~~ Ps. 117, 1.- Confitemini
Domino, quoniam bonus, quoniam in sæculum misericordia ejus.
~~ Glória ~~ Curramus ad propositum nobis certamen:
aspicientes in auctorem fidei, et consummatorem Jesum, qui proposito sibi
gaudio sustinuit crucem, confusione contempta.
Hebr.
12, 1.- Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,
tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede, il quale
in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce,
disprezzando l'ignominia. ~~ Ps. 117, 1.- Celebrate
il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia.
~~ Gloria ~~ Corriamo con perseveranza
nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e
perfezionatore della fede, il quale in cambio della gioia che gli era posta
innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia.
ORATIO
Oremus
Deus
qui nos inclyta passione Filii tui per viam Crucis ad æternam gloriam pervenire
docuisti: concede propitius; ut quem piis ad Calvariæ locum sociamus
affectibus, in suis etiam triumphis perpetim subsequamur: Qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo
Tu,
o Dio, mediante l’inclita Passione del tuo Figliuolo ci insegnasti a giungere
alla eterna gloria per la via della Croce: concedici amorevolmente di seguire
nel suo eterno trionfo colui che con pii affetti seguiamo lungo la Via del
Calvario. Egli è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio
Isaiæ Prophétæ
Isai.
53, 6-12
Omnes
nos quasi oves erravimus, unusquisque in viam suam declinavit: et posuit
Dominus in eo iniquitatem omnium nostrum. Oblatus est quia ipse voluit, et non
aperuit os suum; sicut ovis ad occisionem ducetur, et quasi agnus coram
tondente se obmutescet, et non aperiet os suum. De angustia, et de judicio
sublatus est. Generationem ejus quis enarrabit? quia abscissus est de terra
viventium: propter scelus populi mei percussi eum. Et dabit impios pro
sepultura, et divitem pro morte sua, eo quod iniquitatem non fecerit, neque
dolus fuerit in ore ejus. Et Dominus voluit conterere eum in infirmitate. Si
posuerit pro peccato animam suam, videbit semen longævum, et voluntas Domini in
manu ejus dirigetur. Pro eo quod laboravit anima ejus, videbit et saturabitur.
In scientia sua justificabit ipse justus servus meus multos, et iniquitates
eorum ipse portabit. Ideo dispertiam ei plurimos, et fortium dividet spolia,
pro eo quod tradidit in mortem animam suam, et cum sceleratis reputatus est, et
ipse peccata multorum tulit, et pro transgressoribus rogavit.
Noi
tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il
Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Si consegnò
volontariamente e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con
oppressione e ingiusta sentenza fu innalzato [sulla croce]; chi spiegherà la
sua generazione? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per le scelleraggini
del mio popolo l’ho percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con
il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse
inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando
offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza che vivrà a lungo, si
compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà
la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà
molti, egli si addosserà la loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le
moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla
morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di
molti e intercedeva per i peccatori.
GRADUALE
Hebr.
13, 12~13
Jesus,
ut sanctificaret per suum sanguinem populum, extra portam passus est.
V. Exeamus
igitur ad eum extra castra, improperium ejus portantes.
Gesù,
per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della
città.
V. Usciamo
dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo
obbrobrio
TRACTUS
1
Petr. 2, 22~24
Christus
peccatum non fecit, nec inventus est dolus in ore ejus
V. Qui
cum malediceretur, non maledicebat : cum pateretur, non comminabatur : tradebat
autem judicanti se injuste
V. Qui
peccata nostra ipse pertulit in corpore suo super lignum ; ut peccatis mortui,
justitiæ vivamus
Cristo
non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca
V. Oltraggiato
non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva
la sua causa a colui che giudica con giustizia.
V. Egli
portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo
più per il peccato, vivessimo per la giustizia
SEQUENTIA
Christi
mortem, Christiane,
sero
plangas atque mane,
et
in planctu gaudeas.
Diligentem
pone mentem
super
Christum patientem,
ut
sibi condoleas
Quam
despectus, quam dejectus,
Rex
cœlorum est effectus,
ut
salvaret sæculum!
Esurivit
et sitivit,
pauper
et egenus ivit
ad
usque patibulum.
Recordare
paupertatis,
et
extremæ vilitatis,
et
gravis supplicii.
Si
potiris inde donis,
esto
memor passionis,
felli
et absynthii.
Cum
deductus est Immensus,
et
in Cruce tunc suspensus,
fugerunt
discipuli.
Manus,
pedes perfoderunt,
et
aceto potaverunt
Summum
Regem sæculi.
Cujus
oculi beati
sunt
in Cruce obtenebrati,
et
vulnus expalluit.
Suo
Corpori tunc nudo
non
remansit pulchritudo,
decor
omnis abfuit.
Propter
hominum peccata,
sua
caro cruciata
fuit
inter verbera.
Membra
sua sunt distenta,
propter
aspera tormenta
et
illata vulnera.
Inter
magnos cruciatus
est
in Cruce lacrimatus,
et
emisit spiritum.
Suspiremus
et fleamuus,
toto
corde doleamus
super
Unigenitum.
Hinc
nostrorum peccatorum
gloriosus
Rex cœlorum nobis
donet
veniam.
Atque
secum perferentes
Crucem
ducat gestientes
ad
æternam gloriam. Amen
La
morte di Cristo, o cristiano,
deh
piangi tutto il giorno
e
nel pianto gioisci!
Medita
con amore
il
Cristo paziente
per
condividere il suo patire.
Oh
com’è stato abbandonato, oh com’è stato tormentato,
oh
come si è umiliato il Re dei cieli
per
la salvezza del mondo!
Affamato
e assetato,
povero
e misero,
egli
andò al patibolo.
Ricordati
della sua povertà,
dell’estremo
disprezzo che patì
e
del tremendo supplizio.
Se i
doni hai acquisto,
ricordati
della Passione,
del
fiele e dell’assenzio.
Fuggirono
i discepoli
allorchè
l’Immenso fu portato fuori
e
poi fu sospeso sulla Croce.
Trapassarono
le sue mani e i suoi piedi,
diedero
da bere aceto
al
Sommo Re del mondo.
Si
oscurarono sulla Croce
i
suoi occhi beati,
il
suo volto fu ricoperto di pallore.
Il
suo Corpo ormai ignudo
non
aveva né bellezza,
e ne
scomparve la grazia.
Per
i peccati degli uomini
la
sua carne fu martoriata
nella
flagellazione.
Le
sue membra si disciolsero
a
causa degli aspri tormenti
e
per le ferite che gl’infersero.
Fra
grandi tormenti
sparse
il suo Sangue sulla Croce
e
rese lo spirito.
Sospiriamo
e piangiamo,
doliamoci
con tutto il cuore
per
il morto Unigenito.
Dei
nostri peccati
il
glorioso Re dei cieli
ci
conceda il perdono.
Noi
che assieme a lui portiamo la sua Croce,
Egli
conduca esultanti
alla
gloria eterna. Amen
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secùndum Joànnem.
Joann.
19, 12-20
In
illo tempore: Quærebat Pilatus dimittere eum. Judæi autem clamabant dicentes:
Si hunc dimittis, non es amicus Cæsaris. Omnis enim qui se regem facit,
contradicit Cæsari. Pilatus autem cum audisset hos sermones, adduxit foras
Jesum: et sedit pro tribunali, in loco qui dicitur Lithostrotos, hebraice autem
Gabbatha. Erat autem parasceve Paschæ, hora quasi sexta, et dicit Judæis: Ecce
rex vester. Illi autem clamabant: Tolle, tolle, crucifige eum. Dicit eis
Pilatus: Regem vestrum crucifigam? Responderunt pontifices: Non habemus regem,
nisi Cæsarem. Tunc ergo tradidit eis illum ut crucifigeretur. Susceperunt autem
Jesum, et eduxerunt. Et bajulans sibi crucem exivit in eum, qui dicitur
Calvariæ locum, hebraice autem Golgotha: ubi crucifixerunt eum, et cum eo alios
duos hinc et hinc, medium autem Jesum. Scripsit autem et titulum Pilatus, et
posuit super crucem. Erat autem scriptum: Jesus Nazarenus, Rex Judæorum. Hunc
ergo titulum multi Judæorum legerunt: quia prope civitatem erat locus, ubi
crucifixus est Jesus
In
quel tempo, Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi
costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro
Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel
tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la
Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il
vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato:
«Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo
altro re all'infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse
crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso
il Calvario, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri
due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche
l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù Nazareno, re
dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu
crocifisso Gesù era vicino alla città.
Credo
OFFERTORIUM
Philipp.
2, 8
Christus
Dóminus humiliavit semetipsum factus obediens usque ad mortem, mortem autem
crucis
Cristo
Signore umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di
croce.
SECRETA
Misericordiam
tuam, Deus, errantibus a salutis tramite per oblationem sui clemens Agnus
obtineat: qui mundus ad victimam ductus, in ara Crucis omnium maculas immolatus
abstersit: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Il
clemente Agnello, per mezzo dell’oblazione di se stesso, ottenga, o dio, la tua
misericordia a coloro che errano dalla via della salvezza: Lui che condotto
innocente al sacrificio, immolato sull’altare della Croce, cancellò i peccati
di tutti. Egli è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRÆFATIO
DE CRUCE
Vere
dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias
ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris
in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret:
et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum
nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt
Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne
concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti júbeas, deprecámur,
súpplici confessióne dicéntes:
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che
da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno
fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano
gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di
ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo:
COMMUNIO
1
Petr. 2, 21
Christus
passus est pro nobis, vobis relinquens exemplum ut sequamini vestigia ejus
Cristo
patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme
POSTCOMMUNIO
Oremus
Memoria
Passionis Filii tui, misericors Deus, in sacris acta Mysteriis: sic omnium
mentem viva perluminent, ac firma pectus inflammet;ut ipsius fideliter
obsequentes monitis,post eum crucem nostram volenti semper animo perferamus:
Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo
Iddio
misericordioso, la memoria della Passione del tuo Figlio ripresentata in questi
sacri misteri, nella sua vividezza illumini la menti di tutti e con la sua
forza infiammi i cuori: onde con animo sempre volenteroso portiamola nostra
croce seguendo colui ai precetti del quale prestiamo fedele obbedienza. Egli è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
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