giovedì 3 maggio 2018

Invéntio sacrosánctæ Crucis Domínicæ

Il 3 maggio la Chiesa Romana ricorda il Ritrovamento della Santa Croce del Signore al tempo dell'Imperatore Costantino (14 settembre 320). In realtà in origine questa ricorrenza celebrava il recupero della Vera Croce caduta in mano ai Persiani da parte dell'imperatore Eraclio nel 692, ma i Latini invertirono la memoria di questi due avvenimenti. Il ritrovamento della Croce da parte di sant'Elena era l'originario accadimento alla base della festa del 14 settembre - Exaltatio sanctae Crucis - quando il legno su cui fu confitto il Redentore fu da san Macario, allora vescovo di Gerusalemme, fu mostrato al popolo cristiano, ostensione che si ripeteva annualmente. Il Breviario Romano ci ricorda il modo in cui fu riconosciuta, fra le tre ritrovate sul Calvario, la vera Croce: "Macario, vescovo di Gerusalemme, dopo aver innalzato preghiere a Dio, accostò successivamente le tre croci ad una donna gravemente inferma; mentre due non le arrecarono alcun soccorso, avvicinata la terza Croce fu subito guarita".  


La perinsigne Reliquia fu divisa in due: una parte restò a Gerusalemme e l'altra fu portata da sant'Elena a Roma, presso il Palazzo Sessoriano (attuale Basilica di santa Croce in Gerusalemme), assieme alla croce del buon ladrone, e al Titolus Crucis.


Ostensione della Reliquia della Vera Croce dopo la Messa dei Presantificati, il Venerdì Santo, a Roma fuori della Basilica di santa Croce in Gerusalemme

PROPRIUM MISSAE
Duplex II classis - Paramentis rubeis


INTROITUS
Gal 6:14.- Nos autem gloriári opórtet in Cruce Dómini nostri Jesu Christi: in quo est salus, vita et resurréctio nostra: per quem salváti et liberáti sumus, allelúja, allelúja.  ~~  Ps 66:2.Deus misereátur nostri, et benedícat nobis: illúminet vultum suum super nos, et misereátur nostri.  ~~  Glória  ~~  Nos autem gloriári opórtet in Cruce Dómini nostri Jesu Christi: in quo est salus, vita et resurréctio nostra: per quem salváti et liberáti sumus, allelúja, allelúja.


Gal 6:14.- Di null'altro mai ci glorieremo se non della Croce del Signor nostro Gesù Cristo: Egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione. Per mezzo di Lui siamo stati salvati e liberati, alleluia, alleluia. ~~  Ps 66:2.ci usi pietà e ci benedica, faccia splendere il suo Volto su di noi ed usi pietà verso di noi.  ~~  Gloria   ~~  Di null'altro mai ci glorieremo se non della Croce del Signor nostro Gesù Cristo: Egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione. Per mezzo di Lui siamo stati salvati e liberati, alleluia, alleluia.




Gloria



ORATIO

Orémus.

Deus, qui in præclára salutíferæ Crucis Inventióne passiónis tuæ mirácula suscitásti: concéde; ut, vitális ligni prétio, ætérnæ vitæ suffrágia consequámur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Preghiamo.
Dio, che nel celebre Ritrovamento della Croce portatrice di salvezza hai fatto scaturire miracoli: concedici che, con il prezzo del legno vitale, raggiungiamo i suffragi della vita eterna:  Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


LECTIO

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Philippenses.

Phil 2:5-11

Fratres: Hoc enim sentíte in vobis, quod et in Christo Jesu: qui, cum in forma Dei esset, non rápinam arbitrátus est esse se æquálem Deo: sed semetípsum exinanívit formam servi accípiens, in similitudinem hóminum factus, et habitu inventus ut homo. Humiliávit semetípsum, factus obediens usque ad mortem, mortem autem crucis. Propter quod et Deus exaltávit illum: et dojiávit illi nomen, quod est super omne nomen: hic genuflectitur ut in nomine Jesu omne genu flectátur coeléstium, terréstrium et infernórum: et omnis lingua confiteátur, quia Dóminus Jesus Christus in glória est Dei Patris.


Fratelli, abbiate in voi i sentimenti che furono in Gesù Cristo. Egli, pur essendo di natura divina, non considerò come geloso privilegio il suo essere alla pari con Dio: ma annientò se stesso, assumendo una natura di schiavo. facendosi simile agli uomini. E, riconosciuto al suo aspetto come uomo, umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il Nome che è al di sopra di ogni nome: perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e negli inferi; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è Signore, a gloria di Dio Padre.


ALLELUIA

Allelúja, allelúja

Ps 95:10

Dícite in géntibus, quia Dóminus regnávit a ligno. Allelúja.

V. Dulce lignum, dulces clavos, dúlcia ferens póndera: quæ sola fuísti digna sustinére Regem coelórum et Dóminum. Allelúja.


Alleluia, alleluia
Dite a tutte le genti che il Signore regnò dalla Croce.
Alleluia.
O dolce legno, amati chiodi, che sostenete l’amato peso: tu che sola fosti degna di sostenere il re dei cieli, il Signore. Alleluia.



EVANGELIUM

Sequéntia    sancti Evangélii secúndum Joánnem.

Joannes 3:1-15

In illo témpore: Erat homo ex pharisaeis, Nicodémus nómine, princeps Judæórum. Hic venit ad Jesum nocte et dixit ei: Rabbi, scimus, quia a Deo venísti magíster; nemo enim potest hæc signa fácere, quæ tu facis, nisi fúerit Deus cum eo. Respóndit Jesus et dixit ei: Amen, amen, dico tibi, nisi quis renátus fúerit denuo, non potest vidére regnum Dei. Dicit ad eum Nicodémus: Quómodo potest homo nasci, cum sit senex? numquid potest in ventrem matris suæ iteráto introíre et renásci? Respóndit Jesus: Amen, amen, dico tibi, nisi quis renátus fúerit ex aqua et Spíritu Sancto, non potest introíre in regnum Dei. Quod natum est ex carne, caro est: et quod natum est ex spíritu, spíritus est. Non miréris, quia dixi tibi: opórtet vos nasci dénuo. Spíritus, ubi vult, spirat, et vocem ejus audis, sed nescis, unde véniat aut quo vadat: sic est omnis, qui natus est ex spíritu. Respondit Nicodémus et dixit ei: Quómodo possunt hæc fíeri? Respóndit Jesus et dixit ei: Tu es magíster in Israël, et hæc ignóras? Amen, amen, dico tibi, quia, quod scimus, lóquimur, et. quod vídimus, testámur, et testimónium nostrum non accípitis. Si terréna dixi vobis et non creditis: quómodo, si díxero vobis coeléstia, credétis? Et nemo ascéndit in coelum, nisi qui descéndit de coelo, Fílius hóminis, qui est in coelo. Et sicut Moyses exaltávit serpéntem in desérto: ita exaltári opórtet Fílium hóminis, ut omnis, qui credit in ipsum, non péreat, sed hábeat vitam ætérnam.


Tra i farisei c’era un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte a trovare Gesù e gli disse: «Maestro, noi sappiamo che sei venuto da parte di Dio, come un dottore, poiché nessuno può fare i miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non nasce di nuovo, non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli domandò: «Come mai un uomo può nascere, quando è già vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere di nuovo?» Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio. Ciò che è generato dalla carne è carne, e ciò che nasce dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se io ti ho detto: “Bisogna che voi nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole e tu ne odi la voce, ma non sai donde venga né dove vada: così capita a ogni cosa nata dallo Spirito». Nicodemo gli domandò: «Com’è possibile che questo avvenga?» Gesù gli rispose: «Tu sei maestro in Israele e non lo sai? In verità, in verità vi dico: Noi parliamo di quesl che sappiamo e attestiamo quel che abbiamo visto; e voi non accettate la nostra testimonianza. Se non credete quando vi parlo delle cose terrene, come potete credere quando verrò a parlarevi delle celesti? Nessuno è salito a cielo, all’infuori di Colui che è disceso dal cielo, il Figliuol dell’uomo che è in cielo. Come Mosè ha innalzato il serpente nel deserto, così è necessario che il Figliuol dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna».



Credo



OFFERTORIUM

Ps 117:16; 117:17

Déxtera Dómini fecit virtútem, déxtera Dómini exaltávit me: non móriar, sed vivam et narrábo ópera Dómini, allelúja.


La destra del Signore ha manifestato la sua potenza; la destra del Signore mi ha esaltato: io non posso morire, perché vivo per narrare le azioni del Signore, alleluia.



SECRETA

Sacrifícium, Dómine, quod tibi immolámus, placátus inténde: ut ab omni nos éruat bellórum nequítia, et per vexíllum sanctæ Crucis Fílii tui, ad conteréndas potestátis advérsæ insídias, nos in tuæ protectiónis securitáte constítuat. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Rivolgiti placato, o Signore, al sacrificio che ti immoliamo: affinché ci sottragga da ogni ingiustizia delle guerre, e per il vessillo della santa Croce del tuo Figlio, ci rafforzi nella sicurezza della tua protezione per debellare le insidie della potenza nemica. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.


PRÆFATIO DE SANCTA CRUCE

Vere dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde mors oriebátur, inde vita resúrgeret: et, qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti júbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes


È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Che hai procurato la salvezza del genere umano col legno della Croce: così che da dove venne la morte, di là risorgesse la vita, e chi col legno vinse, dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui la tua maestà lodano gli Angeli, adorano le Dominazioni e tremebonde le Potestà. I Cieli, le Virtù celesti e i beati Serafini la celebrano con unanime esultanza. Ti preghiamo di ammettere con le loro voci anche le nostre, mentre supplici confessiamo dicendo




COMMUNIO

Per signum Crucis de inimícis nostris líbera nos, Deus noster, allelúja.


Con il segno della tua croce, liberaci, Dio, dai nostri nemici, alleluia.



POSTCOMMUNIO

Orémus.

Repléti alimónia coelésti et spiritáli poculo recreáti, quaesumus, omnípotens Deus: ut ab hoste malígno deféndas, quos per lignum sanctæ Crucis Fílii tui, arma justítiæ pro salúte mundi, triumpháre jussísti. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.


Preghiamo.
Rifocillati con l’alimento celeste e rafforzati con la bevanda spirituale, ti preghiamo, o Dio onnipotente, affinché tu difenda dal nemico maligno noi che hai ordinato di trionfare tramite il legno della santa Croce del tuo Figlio, arma di giustizia per la salvezza del mondo. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.





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